Un “ termometro ” per le supergiganti rosse

La loro misura è Extra grande, tanto da superare più di Nove volte la massa di Unico, e concludono la loro esistenza con uno spettacolare e drammatico “ botto ” finale: queste sono le stelle classificate come “ supergiganti rosse ”, protagonisti di un nuovo studio pubblicato su Avvisi mensili dalla Royal Astronomical Society (articolo: Temperature effettive della supergigante rossa stimate dai rapporti di profondità della linea delle linee di ferro nelle bande YJ, 0,97-1,32 micron “).

Il sondaggio, incentrato su Temperatura di questi oggetti celesti, è stato organizzato da un team di ricercatori giapponesi coordinati da Dipartimento di Astronomia Dell ‘Università di Tokyo. Il ciclo di vita di supergiganti rosse, infatti, ha ancora degli aspetti oscuri e questo è in parte dovuto alla difficoltà nel misurazione delle loro temperature. I ricercatori sono interessati a questa famiglia di stelle, soprattutto per quanto riguarda la loro fine come Supernovae di tipo II, che generalmente diffondono nel cosmo il elementi essenziale per questo sviluppo della vita. Approfondire il più possibile le dinamiche di supergiganti rosse può rivelare dettagli importanti sulla loro condizione prima della fine “esplosiva”.

Nonostante l’aspetto luminoso e la visibilità intensa, anche a grandi distanze, le supergiganti rosse non sono facili da studiare a causa del complesso le strutture del al massimo della loro atmosfera; questo fattore influisce notevolmente sul studio della temperatura, poiché questi giunti invalidano i metodi di misurazione utilizzati per altre famiglie di stelle.

Il gruppo di lavoro ha quindi dovuto sviluppare a nuovo sistema a ‘prendere la temperatura’ a supergiganti rossealla ricerca di un proprietà spettrale quello era sano e salvo dall’influenza delle atmosfere. La soluzione è stata fornita dalle “ firme ” chimiche note come linee di assorbimento: in particolare, quelli relativi a ferro.

READ  Pulire i motori con l'idrogeno: cosa devi sapere

Gli astronomi hanno quindi osservato le stelle ritenute utili per lo studio con le spettrografo vino rosso, installato sul telescopio Araki dell’Osservatorio Astronomico Koyama dell’Università di Kyoto; secondo le linee di assorbimento di ferro, i ricercatori sono stati in grado di determinare il Temperatura e, combinando i risultati con le misurazioni effettuate da Satellitare Gaia dall’ESA, sono stati in grado di verificare il file validità della loro proposta.

Ci sono ancora molte domande sulle supergiganti rosse e sulla loro rovinosa fine, ma gli autori del saggio sono convinti che la metodologia che hanno sviluppato possa fornire un valido supporto per la comunità scientifica.

Sopra: elaborazione artistica di Betelgeuse, una famosa supergigante rossa (Credit © 2021 Andrew Klinger).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *