La storia – Beatrice Venezi, fiduciosa nella presentazione e con un lungo, dolce abito rosso e nero senza spalline, ha subito rubato la scena alla quarta notte di Sanremo. È lo scambio iniziale con Amadeus ha acceso il dibattito.
Sul palco dell’Ariston per la finale del Nuove proposte e per premiare il vincitore, Amadeus lo ha sottolineato il musicista vuole essere chiamato “regista” perché, per l’interessato, “è il nome preciso ad indicare la sua professione”. “Mi prendo la responsabilità di quello che dico”, ha sottolineato. Poche parole che hanno acceso il dibattito tra chi critica questa uscita (“occasione persa”) e chi la sostiene (“un calcio da correggere politicamente”).
Lo sfondo e il suo messaggio – Tuttavia, il conduttore Venezi non è nuovo a queste posizioni. Le cronache ricordano lo “scontro” sui social con un collega che è apparsa in smoking per dirigere l’orchestra, mentre la musicista italiana ha sempre scelto di indossare abiti che non nascondessero la sua femminilità.
Inoltre la sua presenza a Sanremo, dopo l’annuncio dell’esperienza AmaSanremo, è nato per sua ammissione dinecessità di diffondere e portare i contenuti di musica classica a un pubblico più ampio possibile, con particolare attenzione ai più piccoli, al fine di renderlo più accessibile. Per questo si propone come artista di musica classica che si apre al nazional-popolare, stabilendo un legame necessario per avvicinare il grande pubblico al classico, incuriosirlo ed emozionarlo.
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