“Troppo povero per essere presidente del Consiglio” – Corriere.it

dal nostro corrispondente
LONDRA – In fondo Boris non può permettersi di essere Primo Ministro: è troppo povero. Il colpo anonimo lo ha portato alSunday Times un consigliere di Downing Street: e così English Sunday ha provato a fare i conti nelle tasche di Johnson, scoprendo che il capo del governo britannico è sul marciapiede, continuamente tormentato da problemi finanziari che lo espongono a pressioni di ogni genere. All’origine della storia c’è lo scandalo della ristrutturazione dell’appartamento privato di Downing Street, dove Boris vive con la sua fidanzata, Carrie Symonds: il conto di 58.000 sterline sarebbe stato pagato, almeno inizialmente, dai finanzieri del partito conservatore. Johnson non ha denunciato – come avrebbe dovuto – questa donazione: il che ha scatenato diverse inchieste che potrebbero addirittura portare al suo rinvio a giudizio.

Era molto ironico al riguardo restyling della residenza del Presidente del Consiglio, fortemente voluta dalla fidanzata: ha scelto mobili costosi per un designare tendenza, perché a quanto pare inorridita dai mobili del grande magazzino che Theresa May ha lasciato. Un gusto eccessivo e barocco che gli è valso l’epiteto di Carrie Antonietta e che ha portato ad una fattura totale che si sussurra a 200mila lire (circa 250mila euro): e che al misero Boris non si è presentato se non dopo l’ictus. Certo, all’inizio può sembrare strano che un Primo Ministro britannico sia effettivamente al verde, soprattutto se lo si considera lo stipendio ufficiale di 157mila lire annue, ovvero circa 185mila euro. Ma già, ha pesato su Johnson, rispetto ai suoi guadagni precedenti: come editorialista per il Telegrafoguadagna più di 300mila euro, più il costo di libri e discorsi. In totale, prima di conquistare il paese, Boris ne guadagnava più di mezzo milione all’anno.

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Tuttavia, lo stipendio di questo Presidente del Consiglio al netto delle imposte sul reddito è di 95.000 sterline (circa 110.000 euro). Ma poi c’è da pagare almeno diecimila euro di tasse per l’appartamento di Downing Street: e Johnson deve anche coprire i propri pasti e le spese degli ospiti di tasca propria se ospita privatamente qualcuno in residenze ufficiali. Ma soprattutto la sua vita privata disordinata che pesa sui conti di Boris. Il divorzio con l’ex moglie Marina, abbandonata per Carrie, è stato particolarmente costoso; poi ci sono i diversi ragazzi da mantenere, ovvero i sei ufficiali (quattro di Marina, uno di un’amante e uno di Carrie) e chissà quanti altri non ufficiali. Johnson alla fine ha stipulato un mutuo di oltre 1,5 milioni compra una casa con Carrie nel sud di Londra e deve pagare per il suo cottage nell’Oxfordshire.

Insomma, non c’è bisogno di sprecare. E per quello Secondo quanto riferito, Boris ha chiesto ai generosi finanzieri del partito conservatore di cancellare i soldi: compreso il pagamento per l’assistenza all’infanzia per il suo ultimo figlio, Wilfred, che ha appena compiuto un anno, e per lei allenatore personale, che lo ha aiutato a perdere peso. Ma come ha detto un donatore anonimo, Non accetto che mi venga chiesto di pagare per pulire il culetto del primo ministro: perché a Londra una babysitter costa quasi 2.500 euro al mese (e a allenatore personale 20 euro l’ora). Per sbarcare il lunario, si dice anche che Boris abbia chiesto un prestito bancario: ma nemmeno quello è stato denunciato. E il problema non solo della trasparenza, che è dovuto anche per legge: un primo ministro in bancarotta può essere sotto ogni tipo di pressionese non ricatto, oltre a essere distratto dai compiti.

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La settimana scorsa gli eventi della vita caotica di Johnson riempirono i giornali inglesi e il partito laburista ha lanciato l’attacco, gridando indignazione e corruzione. Molti sostengono che l’opinione pubblica non vi presta molta attenzione, poiché si presume che Boris sia un personaggio tutt’altro che impeccabile. Ma infatti l’elettorato comincia a prenderne atto: Gli ultimi sondaggi danno ai laburisti solo un punto sotto i conservatori, che in precedenza godevano di un grande vantaggio. E quello pochi giorni dopo un importante ciclo di elezioni amministrative: se gli scandali pesassero sul voto, per Johnson, già assediato sul fronte interno, inizierebbe una fase molto delicata.

2 maggio 2021 (modifica il 2 maggio 2021 | 21:40)

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