Troppo facile, troppo Milan. Dal 3-0 alla Juventus al 7-0 di Torino la doppia trasferta in Piemonte avvicina ancora di più la squadra di Pioli alla zona Champions. Una squadra di 10 come i gol segnati in tre serate, senza subirne nemmeno uno. Per ragioni opposte, la granata fantasma scivola pericolosamente in zona retrocessione, anche per le scelte rischiose di Nicola che rinuncia a troppi uomini importanti, a cominciare dal capitano Belotti, pensando alla prossima partita forse decisiva contro lo Spezia. Tuttavia, chi sale in campo offre una prestazione vergognosa, con la sola eccezione della vittima Sirigu, troppo solo per opporsi ai selvaggi Diaz, Hernandez e Rebic.
Non andrò a Milano – Le caviglie non possono più fare affidamento Ibrahimovic, che ha concluso il campionato in anticipo a causa di nuovi problemi fisici, mpossiamo sempre contare sul miglior Milan per tornare ai livelli del girone di andata. Non ci sono attaccanti regolari, perché Mandzukic è ancora in panchina e quindi Rebic Deve adattarsi per prendere il posto di Ibrahimovic, esilarante nella ripresa con una tripletta mai realizzata dallo svedese. Come tante altre volte quest’anno, anche senza Ibrahimovic, Il Milan riesce comunque a giocare bene, coperto in difesa dove Tomori e Kjaer non prendono palla a Donnarumma, sicuro in mezzo al campo dove Kessie prende la sedia a fianco di Bennacer e pericoloso davanti, entrambi sulle fasce grazie soprattutto a Theo Hernandez entrambi al centro grazie alla velocità di Diaz, più incisivo di Calhanoglu. E siccome il Torino devia pericolosamente dietro dove Bremer, Lyanco e Buongiorno lasciano troppi posti, Bastano pochi minuti ai rossoneri per affermare la loro superiorità tecnica e psicologica.
DIAZ RIPETI – Come tre sere prima, sempre a Torino, a pochi chilometri, l’uomo che accende la miccia dell’entusiasmo è Brahim Diaz che ripaga la fiducia, infatti un po ‘troppo tardi di Pioli, innescando l’azione del primo gol. Il piccolo centrocampista spagnolo parte da destra e punta a servire sulla sinistra Theo Hernandez che da fuori inizia un sinistro terrificante su cui Sirigu non può far nulla. Sono 19 minuti e il numero 19 del Milan conferma la sua vocazione offensiva e la sua precisione di tiro. Sbloccati sullo 0-0, i rossoneri potrebbero raddoppiare subito con un colpo di testa dello scatenato Kessie deviato da Sirigu sui piedi di Castillejo che però colpisce male il palo da ottima posizione.
KESSIE NON RIPETISCE – Anche questa nuova paura non scuote il Torino senza capitano Belotti, sostituito da Bonazzoli al fianco di Zaza. S.Senza coraggio e velocità, la squadra di Nicola sopporta passivamente l’assalto del Milan che ottiene giustamente il 2-0 al 25 ‘. Castillejo, buttato in area di rigore sulla destra, viene atterrato da Lyanco e sul dischetto questa volta Kessie non sbaglia contro la Juventus, quando è fallita la trasformazione del raddoppio.
FOLLIA CALHANOGLU – Colpito e affondato Il Torino diventa pericoloso solo per la prima e unica volta nel primo tempo grazie ad una follia di Calhanoglu che, nella propria area di rigore, smaschera Zaza nel vero senso della parola. con un passaggio all’indietro. L’attaccante, forse sorpreso dall’inedito regalo, non trova il tempo per battere Donnarumma, buono per respingere la prossima conclusione di Bremer. Senza nemmeno la fiamma della speranza che si sarebbe riaccesa grazie a un gol, il Torino è definitivamente crollato nella ripresa quando Kessie sradica un pallone e si appoggia al centro dove Diaz devia sulla sinistra, siglando il meritato 3-0.
MILANO VALANGA – Incassando il terzo gol, Nicola ha effettuato tre cambi, rimuovendo i deludenti Baselli, Linetty e Rodriguez, compresi Verdi, Rincon e Ansaldi. Come non detto, però, perché il Raging Diaz colpisce la traversa. Potrebbe bastare, ma il Milan non si ferma e il feroce Hernandez riesce addirittura a segnare un gol con un goloso pallonetto da grande attaccante, settimo per lui in campionato. È 4-0 e questa volta non è nemmeno finita perché Krunic, appena entrato al posto di Diaz, libero Rebic toglie la soddisfazione di mettere il pallone in rete del facile 5-0. Poiché l’appetito viene dal mangiare, dal pensare a Milano, o peggio, non finisce mai, pensare a Torino, questo è il sesto gol del Milan, frutto dell’azione iniziata dagli esordienti Meitè e Leao quello invece di cercare il tiro smarcato di Rebic al centro, freddo al tocco di 6-0. E sempre lui, MP Ibra, fa meglio dell’originale segnando il gol di uno storico 7-0 dal ginocchio. E questa volta è davvero finita.
LA TAVOLA
Torino-Milan 0-7 (primo tempo 0-2)
Marcatori: 19 ‘pt Hernandez (M), 26’ pt Kessie rig. (M), 5 ‘st Diaz (M), 17’ st Hernandez (M), 23 ‘st Rebic (M), 27’ st Rebic (M), 34 ‘st Rebic (M)
Assist: 19 ‘pt Diaz (M), 5’ st Kessié (M), 17 ‘st Rebic (M), 23’ st Krunic (M), 27 ‘st Leao (M), 34’ st Rebic (M)
Torino (3-5-2): Sirigu; Bremer, Lyanco, ciao; Singo, Baselli (11 ‘st Verdi), Mandragora, Linetty (11’ st Rincon), Rodriguez (11 ‘st Ansaldi); Zaza, Bonazzoli. Portiere Nicola
Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Kjaer, Hernandez (24 ‘st Dalot); Bennacer (1 ‘Meité), Kessie; Castillejo, Diaz (18 ‘st Krunic), Calhanoglu (24’ st Leao); Rebic (38 ‘St Mandzukic). Tutto. Pioli
Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Ammoniti: 41 piedi Bennacer (M), 44 piedi Baselli (T), 3 piedi Linetty (T)
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