Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz sotto inchiesta per falso

Mercoledì il cancelliere austriaco Sebastian Kurz Egli ha detto indagare per aver falsificato davanti a una commissione parlamentare d’inchiesta un caso di corruzione che aveva fatto cadere il precedente governo nel 2019. Si parla molto delle indagini in Austria perché negli ultimi tempi diversi importanti politici erano stati coinvolti in grandi scandali, che fino ad ora non aveva toccato il capo del governo.

L’inchiesta fa riferimento a un fatto accaduto nel 2019, quando l’allora vice cancelliere austriaco Heinz-Christian Strache si era dimesso per la pubblicazione di un video girato in segreto due anni prima in cui aveva promesso favori a una presunta ereditiera russa vicina al presidente Vladimir Putin, in cambio di finanziamenti illeciti. Strache era il presidente del Partito della Libertà di estrema destra (FPÖ), che apparteneva alla coalizione di governo con il Partito popolare austriaco (ÖVP) di Kurz. Lo scandalo aveva portato Kurz, che era già cancelliere, a chiamare elezioni anticipate. Le elezioni sono state vinte dall’ÖVP, che ha poi formato una nuova coalizione con i Verdi e senza l’FPÖ.

La commissione d’inchiesta che indaga sul caso (nota anche come “Ibizagate”, poiché il video è stato girato in un appartamento dell’isola di Ibiza, in Spagna) sta anche indagando su alcune nomine di alti funzionari in imprese pubbliche negli anni precedenti. colpiti da episodi di corruzione.

In particolare, la commissione ha ascoltato la scorsa estate Kurz come persona informata dei fatti riguardanti la nomina di Thomas Schmid, il suo braccio destro, a capo della Österreichische Beteiligungs AG (ÖBAG), una holding pubblica che gestisce gli investimenti delle società austriache nello stato società per azioni, come quella della compagnia petrolifera OMV.

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All’udienza dell’estate scorsa, Kurz ha negato di aver discusso con Schmid della possibilità di essere nominato amministratore delegato della società, e di non aver preso provvedimenti per facilitare la sua nomina. Ma la commissione d’inchiesta successivamente è entrata in possesso di una serie di messaggi scambiati tra Kurz e Schmid che avrebbero dimostrato il contrario: nei messaggi non solo Kurz avrebbe discusso dell’incontro con Schimd, ma lo avrebbe rassicurato. essere sua, come allora è realmente accaduto.

Per questo motivo, Kurz è attualmente indagato dall’agenzia governativa anti-corruzione (WKStA) per aver fornito false testimonianze, come confermato Mercoledì 12 maggio dallo stesso Cancelliere. Kurz rischia di essere incriminato nelle prossime settimane, ma ha già detto che non ha intenzione di dimettersi. Oltre a lui, anche il suo capo di gabinetto, Bernhard Bonelli, e Thomas Schmid sono sotto inchiesta, sempre per falsa testimonianza.

Per il sistema giudiziario austriaco, mentire davanti a una commissione parlamentare d’inchiesta è un crimine che può arrivare fino a tre anni di carcere. La leader del partito di opposizione dei socialdemocratici, Pamela Rendi-Wagner, ha chiesto che in caso di atto d’accusa Kurz si dimetta e si rechi a nuove elezioni: “Un cancelliere indagato e incriminato non può svolgere le sue funzioni e deve subirne le conseguenze” . Richieste di dimissioni provenivano anche da ex alleati dell’FPÖ e liberali della NEOS.

Il problema della corruzione tra i funzionari austriaci non è nuovo e le accuse contro Kurz arrivano poco dopo che il WKStA ha aperto un’indagine sul ministro delle finanze austriaco Gernot Blümel. A febbraio, la polizia ha perquisito la casa del ministro come parte di un grande sondaggio che riguarda Novomatic, una delle più grandi società di gioco d’azzardo al mondo.

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Le indagini riguardano la nomina di un ex leader del Partito della Libertà a direttore della società Casinos Austria, in cui hanno interessi il governo austriaco e Novomatic. Secondo i pubblici ministeri, alcuni funzionari governativi hanno accettato di nominare questa persona in cambio di licenze di gioco e altri favori a Novomatic. Blümel, che è molto vicino a Kurz, è sospettato di concussione e corruzione, e tra i sospettati ci sono l’ex ministro delle finanze Hartwig Löger e Thomas Schmid.

Kurz aveva criticato la WKStA per aver accusato i pubblici ministeri di voler politicizzare le indagini e aveva proposto di riformare l’agenzia e sostituirla con un nuovo organismo indipendente. Blümel ha anche tentato negli ultimi mesi di ostacolare le indagini, rifiutandosi di ottemperare a un ordine della Corte costituzionale di consegnare e-mail e altre comunicazioni alla commissione parlamentare incaricata di indagare sulle accuse di corruzione: non lo ha fatto infine solo in nei giorni scorsi, per ordine del Presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen.

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