Giro d’Italia, 7 ° tappa: vince Ewan, maglia rosa Attila Valter

L’australiano ancora davanti a tutti dopo la vittoria di Cattolica. Il colombiano anticipa troppo presto e cade. Sul podio anche Cimolai e Merlier

L’australiano Caleb Ewan (team Lotto Soudal) fa un richiamo e, dopo aver vinto due giorni fa a Cattolica, trionfa anche nella settima tappa del Giro d’Italia, la 181 km Notaresco-Termoli. Netto successo (quinta carriera nella Corsa Rosa), con un grande vantaggio su Cimolai e dopo aver recuperato e saltato meno di 150 metri con estrema facilità, il colombiano Gaviria è partito troppo presto. In classifica generale invariato, con l’ungherese Attila Valter (Groupama FdJ) in maglia rosa, 11 ” davanti al belga Evenepoel e 16 ” davanti al colombiano Bernal.

Tre in fuga

Si comincia con l’annuncio del ritiro di Domenico Pozzovivo, che deve arrendersi dopo la caduta nei primi chilometri della sesta tappa Frasassi-Ascoli Piceno Grotte. Tre di loro prendono subito il comando, ovvero Pellaud, Mark Christian e Umberto Marengo, con lo svizzero di Androni-Sidermarc e l’azzurro di Bardiani. Il gruppo – costantemente sorteggiato da Lotto Soudal di Caleb Ewan, UAE Team Emirates da Gaviria e Qhubeka Team da Nizzolo – permette loro di mantenere il distacco costantemente sotto i 3 ‘una volta trascorso il primo e unico GP di giornata, quello di Chieti in km 62 (a vincere è Pellaud).

L’avvertimento di Sagan

Tanto movimento invece sul primo traguardo volante di Crecchio: a vincere è Marengo, ma dietro ai tre in fuga c’è Sagan, che mette così in guardia gli altri velocisti in preparazione allo sprint finale. Il tre volte iridato approfitta dell’azione del compagno di squadra Daniel Oss, capace di sfruttare una discesa per rompere con il gruppo e aiutare così lo slovacco a conquistare 5 punti preziosi per la maglia ciclamino. La fuga di Pellaud, Christian e Marengo prosegue anche lungo la costa adriatica, con l’italiano che concede il bis e si appropria anche dell’intermediario di Fossacesia Marina (km 125,5). Il gruppo raggiunge la perfezione, la sua rimonta prosegue inesorabilmente (1 ‘di ritardo a -40 km). Piccolo imprevisto per Tim Merlier, vittima di un problema intestinale e costretto a fermarsi prima di partire scortato da Oscar Riesebeek. Il plotone ha centrato l’accelerazione finale a 30 km dal traguardo, con Pellaud, Christian e Marengo a soli 30 ” di distanza.

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L’ultima lacrima

Tutti sanno che la vittoria si deciderà una volta lasciata la litoranea, in questo tratto di 200 metri con punte al 12% negli ultimi 2 chilometri prima dell’arrivo a Termoli. A 20 chilometri dalla fuga del traguardo e di nuovo un gruppo compatto. In testa al gruppo prendono posto le squadre velociste: ci sono la Cofidis di Viviani, gli Emirati Arabi Uniti di Gaviria, la Loto di Ewan oltre al Jumbo Visma di Groenewegen e l’Israele di Cimolai. Poi ovviamente anche Bora di Sagan e Bardiani di Fiorelli. Gaviria prova ad anticipare lo sprint, ma scatta troppo presto, a -500 metri. Cade ea quel punto Ewan – che prende anche la maglia ciclamino – porta a tre marce, davanti a Cimolai e Merlier.

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