Aumento di peso “buono” e aumento di peso “cattivo”

ROVIGO – Ripresa di un discorso messo in atto qualche settimana fa, parliamo di peso (LEGGI L’ARTICOLO), qualcosa che varia nel corso della vita e molta apprensione conduce molti di noi soprattutto nel caso del suo aumento. Tuttavia, l’aumento di peso non è sempre vissuto con tristezza o scoraggiamento. Infatti molte persone che praticano sport sono contenti se il peso aumenta in quanto permette loro di svolgere meglio l’attività in quanto un peso maggiore significa maggiore forza e quindi possibilità di prestazioni migliori. Perché questa differenza nell’imparare ad aumentare di peso? Forse c’è un aumento di peso “cattivo” e un aumento di peso “buono”. In un certo senso, la risposta è sì: il peso corporeo può aumentare o diminuire perché alcuni dei suoi componenti possono aumentare o diminuire. Il peso corporeo, infatti, è dato dalla somma di alcune componenti strutturali: ossa, acqua, muscoli e grasso.

L’osso è la parte più piccola del peso corporeo, solo in termini di quantità: in un adulto sano, lo scheletro pesa in totale dai 10 ai 15 kg, che è meno del 20% del peso corporeo totale. Le ossa hanno il compito essenziale di sostenere e definire il corpo e di mutare nel corso della vita, prima aumentando di dimensioni in età evolutiva, per poi svolgere meglio le loro funzioni in età adulta: a seguito della senescenza, presentano fenomeni degenerativi dovuti all’attività a cui sono state sottoposto durante la vita, a causa dei cambiamenti ormonali e vitaminici e della riduzione dell’attività fisica, a tutte le condizioni che si verificano con la senescenza (questa è chiamata osteoporosi). Passando solo qualche parola sull’osteoporosi, dobbiamo ricordare come le ossa per adempiere alla loro funzione strutturale devono essere sollecitate meccanicamente in modo continuo, cioè devono essere sollecitate dai movimenti muscolari: altrimenti tendono ad indebolirsi facilmente durante le fratture. Altre condizioni che il sovrappeso e soprattutto l’obesità predispongono alla mancanza di massa minerale ossea e alla conseguente osteoporosi nella vita adulta. Infatti un’elevata massa grassa, soprattutto se localizzata nella regione addominale (classica forma a “pera” di questi soggetti), può predisporre ad una ridotta concentrazione minerale ossea e quindi a facili fratture anche per traumi minori nel paziente adulto.

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È necessario uno stile di vita corretto per evitare la perdita di massa minerale ossea, che dovrebbe includere esercizio fisico, assunzione dietetica di cibi ricchi di calcio, magnesio e vitamina D, una dieta ricca di frutta e verdura e povera di sale, un’esposizione minima al sole di 10 minuti al giorno (sempre utile l’uso di creme protettive soprattutto per lunghi periodi di esposizione), l’abolizione del fumo e la moderazione nel consumo di bevande alcoliche e un programma di attività fisica adeguato alle caratteristiche del soggetto.

Tuttavia, il peso scheletrico negli adulti è stabile, varia molto poco e molto lentamente nel tempo, al contrario, il muscolo e il grasso corporeo possono variare molto nel tempo e da individuo a individuo: una corporatura robusta, tipica degli atleti, è infatti caratterizzata da una buona parte della massa muscolare, il grasso sarà presente anche in questi soggetti ma a bassa quota e ben distribuito in tutto il corpo (si pensi ad esempio ai nuotatori che nonostante le loro prodezze fisiche non sono certo definiti e portano una certa quantità di grasso che permette una migliore galleggiabilità in acqua). Quando il grasso non è eccessivo e distribuito in modo uniforme e non localmente, non è correlato a un rischio eccessivo di problemi cardiovascolari.

dr. Fulvio Fiorini
Responsabile di Nefrologia e Dialisi presso Ulss 5 Polesana
Lode in scienze alimentari

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