Donnarumma invece è rimasto ostaggio di Raiola, incapace di fargli capire, almeno in privato, che le sue pretese erano eccessive e quindi che si poteva trovare un onorevole compromesso economico, a vantaggio di tutti.. Pensa, infatti, cosa avrebbe guadagnato il portiere nella considerazione di tifosi e gente comune se fosse riuscito a frenare le pretese di Raiola. E pensa anche a cosa avrebbe vinto lo stesso Raiola se non avesse tirato la fune fatale. Nessuno dei due, invece, ha fatto un passo avanti o indietro a seconda del punto di vista e così il Milan ha preso le dovute precauzioni per trovare un’alternativa.
E soprattutto si è mosso con un tempismo perfetto, visto che non è passata nemmeno una settimana prima dell’acquisto del 3 luglio del nuovo portiere rossonero, il nazionale francese del Lille Mike Maignan, 26 anni.. Un gesto degno della difesa del grande Milan che, con Maldini in campo, è riuscito a mettere in fuorigioco gli avversari più pericolosi, con un semplice balzo in avanti. Come erano perfettamente allineati Tassotti, Baresi, Costacurta e Maldini, così Singer, Gazidis, Maldini e Massara si sono allineati. E mai prima d’ora una decisione aziendale è stata accolta con favore da tutti, di solito perché a nessuno piacciono i ricatti, soprattutto perché in quest’epoca di grave crisi, rompere una trattativa perché si chiedono commissioni milionarie sembra una vera provocazione. Detto questo, non si può negare che la vittoria del Milan oscuri in linea di principio la sconfitta sportiva del club contro il Milan, per due motivi.
La più ovvia, che potrebbe venire a galla nei prossimi anni, è vedere Donnarumma con un’altra maglia, anche peggio se della Juventus, oltre a quella della Nazionale, perché non c’è dubbio che sia lui il degno erede di un altro Gianluigi, l’eterno Buffon. Al di là di tutti i discorsi sui soldi, non si può negare, infatti, che Donnarumma è un fuoriclasse a livello tecnico, capace di fare la differenza da grande attaccante e il Milan lo sa bene perché anche quest’anno è stato spesso salvato dai suoi interventi. . Con i suoi 22 anni, quattro in meno del sostituto francese, Donnarumma è, infatti, una garanzia per il presente e per il futuro dei rossoneri, mentre Maignan resta da scoprire. È chiaro che ora non c’erano margini per negoziare, poiché le due parti si erano irrigidite nelle rispettive posizioni.
Ma il fatto stesso che non ci sia modo di impedirlo rappresenta l’altra sconfitta strategica per il Milan, che avrebbe dovuto muoversi molto prima, come ha fatto bloccando in anticipo Maignan. Il primo errore, a dire il vero, è stato commesso dalla precedente dirigenza che non è riuscita a convincere Donnarumma a firmare un contratto più lungo.. Ma soprattutto la scorsa stagione, o al più tardi in questa, magari approfittando delle tappe del campionato, potevamo e dovremmo cercare di entrare in trattativa. Lasciare passare il tempo si è rivelata una strategia a dir poco rischiosa. Poi, infatti, in assenza di un minimo di diplomazia, siamo inevitabilmente arrivati a questo clamoroso addio in cui, come in tutti i divorzi, perdiamo tutti: Raiola che vede partire un mazzo di milioni, ma anche Milan che vede un grande portiere. .
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