La Signora condannata, smembrata e sporcata dal circo mediatico. Paratici paga per tutti. Nasce la Juve di Elkann (con un “nuovo” Marotta). La squadra di Allegri: ecco chi e come giocherà…

Fammi capire. Tre quarti dei giornali di ieri mattina erano “vecchi”. Affondato dall’ottimo solito Gianluca Di Marzio che prima delle 11:00 piazzava a Scapa Flow un siluro preciso come quelli dell’U47 del comandante Prien: “Allegri sta tornando alla Juventus”.

Ma non doveva andare al Real? No: doveva andare all’Inter. Al posto della Juve. Ha sbagliato: zuppa riscaldata. Oggi non si valuta più il lavoro di un tecnico o la prestazione di un giocatore. Afferma di guidare le loro scelte. “Al posto di Donnarumma sarei rimasto al Milan”. Parole e musica di Arrigo Sacchi. “Al posto di Conte non avrei lasciato l’Inter”. Punteggio con più mani. Domanda: dove sono quelli che prevedevano l’esclusione della Juve dalla Champions League a favore di Milan e Napoli? Silenzioso. Lo abbiamo detto? Solo chi non fa previsioni non sbaglia. Ma sarebbe una diminutio ammettere di avere torto e riconoscerlo? Poi c’è il gioco vero e proprio: mi vendo da tifoso juventino, vado ospite in una radio napoletana e sparo guano scoop. Alternativa: non sono un tifoso della Juventus. Vado anche a una radio napoletana e verso più guano del suddetto tifoso.

Forse cari lettori non lo sapete, ma Max Allegri dovrà giocare un ruolo importante nell’Under 23 e nella Primavera la prossima stagione. Perché l’attuale rosa bianconera evaporerà. Dybala? All’Atletico Madrid. Bentancur? Stesso. Buffon sa già di essere un ex. Da Luce? Il Barcellona insiste. Chiesa lo vende allo United per realizzare una plusvalenza in uno scambio con Martial. E anche questo è un bene, perché per gli altri daranno alla Juve un magazziniere, tre raccoglitori di palloni e una hostess in cambio. Chiellini? Non sarà rinnovato. Bonucci? Via: Max è quello che non dimentica. Alessandro Sandro? Anche con lui. Demiral? Deluso: vai avanti. Ramsey? Primo degli antipasti. Rabbia? Ha offerte in Premier. Morata? Non lo ricomprano. Artù? Nessuno vuole quello invece. Anzi no: Leonardo avrebbe proposto uno scambio con Icardi. Sotto il segno di una sorella valore aggiunto.

Il circo, ecco con i pagliacci “tirati” da finti razzi.

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Fabio Paratici è morto dopo 11 anni. Dobbiamo ringraziarlo. Ha unito gli islamici nelle ultime due stagioni, ma per un decennio ha fatto miracoli. A volte anche con i fichi secchi. Peccato Originale: Rimanda Allegri per Sarri. L’errore: quello di non aver capito che questo biondo norvegese sarebbe stato legato alla cattedra di Vinovo, con suo padre e Mino Raiola, finché non avesse firmato. Paratici paga per tutti. Anche per quelli (Agnelli, Nedved, Cherubini) che le scelte di Paratici avevano condiviso. Dice che dopo l’addio di Marotta, Paratici non era più lui: “schiacciato” da un ruolo che non era nelle sue corde. Ecco l’ambizione e l’ego. Mi reputo un buon professionista. Ma se domani mattina Urbano Cairo mi offrisse di dirigere il Corriere della Sera, io non potrei farlo. Una volta ho chiesto a Ferruccio De Bortoli: “Come ci si sente a stare su questa sedia?”. Mi ha risposto con la calma che lo contraddistingue: “Un altro lavoro”.

Torna Max Allegri (ufficiale mancante). Verrà accolto Andrea Pirlo. Anche lui va ringraziato. Ha commesso errori, alcuni evitabili. Ma ha vinto due trofei nazionali, oltre alla qualificazione per la Champions League. Con una squadra messa male Secondo me diventerà un ottimo allenatore. Allegri, poi Sarri, poi Pirlo, ora ancora Allegri: roba da Cellino o Zamparini, non Juventus. La mia impressione è che, pulito ed educato, John Elkann abbia rotto le scatole e abbia detto basta. La Juve che sta nascendo mi sembra la Juve di Elkann.

Juve che potrebbe mettere un amministratore delegato tra il presidente e l’allenatore, come ai tempi di Marotta. Il nome di Carnevali del Sassuolo è fatto: una figura di comprovata competenza, con (a cui la Juve non guasta) il buon fisico del ruolo. Il suo arrivo porterebbe (inevitabilmente) a suggerimenti dal campo: Locatelli e Raspadori.

Come giocherà la Juventus di Allegri? La mia idea è che (se Ronaldo saluta) Allegri si concentrerebbe su Dybala: metterlo al centro del gioco Dietro due esterni e un centravanti Mandzukic di grande valore non c’è. Ma il profilo dell’attaccante che arriverà (magari con la permanenza di Morata) è quello di un attaccante che riempie “l’area di rigore avversaria. A centrocampo, l’amico di vecchia data di Allegri, Galeone, ha rivelato che Max vorrà trasformare Bernardeschi in un centrocampista box-to-box. Meglio tardi che mai. Non mi piacciono le liste dei divieti, ma i nomi dei possibili avviatori sono noti. Dato che si dice che Ronaldo abbia un accordo (con Andrea Agnelli) che gli consentirebbe di liberarsi per la sua ultima stagione purché la Juventus abbia una copertura (trenta milioni) evitando perdite di capitale, potrebbe nascere anche il futuro centrocampista della Juve. destinazione. Allo United potrebbe essere organizzato uno scambio con Pogba. Al PSG uno con Verratti. In trasferta: in pericolo Alex Sandro, reduce da una brutta stagione. Del resto, il sogno di Gosens potrebbe costare meno dei 40 milioni di cui l’Atalanta ha bisogno, visto che la Dea dovrà sborsare circa 20 milioni per riscattare Romero. Siamo al portiere. La mia “gola profonda” pretende che arriverà Donnarumma e il polacco sarà ospitato in Premier. Ora che l’addio di Donnarumma al Milan è ormai ufficiale, la Juventus sembra la destinazione più probabile. Probabile non significa “certo”.

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Ancora: Ceferin ha avviato un procedimento contro Barcellona, ​​Juventus e Real. I tre ribelli “hanno risposto con una dichiarazione che ricorda una dichiarazione di guerra: non abbiamo commesso alcun crimine e ci difenderemo con i denti. Non voglio ancora entrare in una storia conosciuta. In gioco c’è un nuovo “caso Bosman”. Vorrei solo finire di dipingere le tre società che non hanno baciato il ring in Ceferin come la Banda Bassotti. E il Papa sloveno come una specie di Madre Teresa di Calcutta: non lo è. Prossima Coppa Italia: per la serie “Abbiamo scherzato”, il consiglio di Lega ha deciso che parteciperanno anche 4 club di Lega Pro. Se davvero continui a pensare che Gabriele Gravina un giorno ridurrà il numero dei partecipanti ai campionati, hai una sveglia (rotta) al collo.

Non ha nulla al collo, coperto solo da un ampio mantello di vergogna, questo signore che durante la “Partita del cuore” ha impedito all’attrice Leone (che doveva scendere in campo) di sedersi a tavola con gli uomini, invitandolo per “indossare la tuta in tribuna. Un cavernicolo avrebbe avuto più finezza. Per la serie” che continua ad aspettare “la volpe Claudio Lotito si è trovato nella trappola di Marotta. Ieri sera, dopo che Inzaghino si era riallacciato con la Lazio colto alla sprovvista, ha accettò le proposte dell’Inter, vedovo, come sappiamo, di Conte. Lotito aveva tenuto Inzaghi a bagnomaria per mesi. Poi ha contattato Gattuso giocando probabilmente declinando Gattuso diventato esperto dopo l’esperienza che Don Aurelio finì per accettare offerte concrete da Commisso e lo scandalo Fiorentina?No: il calcio.

Un pensiero commovente in ricordo di Tarcisio Burgnich, opinionista dell’Inter Helenio e della Nazionale. A chi devo, con questo traguardo a Città del Messico, una delle più grandi emozioni della mia vita, nell’indimenticabile notte durante la quale tutti (anche quelli che all’epoca occupavano le università) sono scesi in piazza urlando. “Italia”. Pensare che Tarcisio potesse essere la colonna della Juventus. Che l’avesse comprato e valutato male. E preferendo il non indimenticabile Burini.

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Lasciate che il vostro cronista veneziano esulti per il ritorno in Serie A dell’ex Leone. Pareggio per 1-1 con il Cittadella dopo una partita complicata dove il vero protagonista con i cartellini giallorosso è stato Orsato, lo ha fatto la squadra di Zanetti. Non era alla vigilia della formazione accreditata per la promozione. Zanetti (che potrebbe andare all’Udinese) ha fatto il miracolo. Lo stadio fatiscente di Penzo ha beneficiato di un’esenzione, ora sarebbe importante un progetto per costruirne uno nuovo. Venezia è un marchio globale. Forse il più grande marchio del pianeta. Uno stadio moderno e una squadra di Serie A competitiva potrebbero contribuire alla ripresa economica della Serenissima. Intanto complimenti a loro. Direte: cosa c’è che non va nella Juventus? Niente. Ma per me è una notte di gioia. Me lo concederai?

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