Dobbiamo ancora aspettare il V-Day, magari ne riparleremo in autunno. Anche se la situazione è in netto miglioramento e la curva epidemiologica continua a scendere. Tuttavia, se si guarda allo stesso periodo dell’anno scorso, anche l’entusiasmo tende a scemare. Come ha voluto sottolineare Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di microbiologia Sacco di Milano, sulle pagine di il fatto Quotidiano, che ha confrontato i dati del 31 maggio 2020 e del 2021, i positivi sono stati l’1,2% dei tamponi effettuati, in aumento dal 2,1%. C’è differenza anche per quanto riguarda i decessi: 75 un anno fa e 85 dodici mesi dopo. I pazienti ricoverati nelle unità di terapia intensiva erano 435 al 31 maggio 2020, rispetto ai 1.061 di quest’anno.
La differenza tra la prima e la seconda dose vaccinata
Altro punto importante è quello relativo alla campagna vaccinale. Nei giorni scorsi siamo secondi in classifica, dopo i nostri cugini spagnoli, per numero di persone vaccinate. Tuttavia, se si guarda a quanti soggetti hanno già ricevuto la prima dose, siamo sorpassati da Germania, Belgio e Spagna, piazzandoci al quarto posto. In breve, la situazione quest’anno sembra essere peggiore da questi numeri rispetto allo scorso anno. L’euforia del biennio è data dal miglioramento dei dati rispetto ai mesi precedenti. Nel 2020 la diminuzione dei ricoveri e dei decessi è stata attribuita all’inizio dell’estate, nel 2021 invece che campagna di vaccinazione muovendosi ad alta velocità. Secondo l’esperto ci sarebbe dunque uno sfasamento tra l’aumento delle vaccinazioni a doppia dose e l’accesso alle prime dosi. Come se ci fosse stato un rallentamento dello slancio iniziale registrato proprio nei primi giorni.
Gismondo: “Saggia aspettare l’autunno”
La percentuale di persone fragili che non hanno ancora ricevuto il vaccino è molto preoccupante, secondo Gismondo. Come annunciato nei giorni scorsi dal commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, risultano ancora disperse tra i 2 e i 3 milioni di persone. oltre 60 anni. Nel tentativo di porre rimedio alla situazione, i militari hanno ricordato che la priorità va data agli anziani, alle persone fragili e ai vaccini di richiamo. Inoltre, chi va in vacanza dovrà organizzare la vacanza per rispettare la data fissata per il promemoria, che può comunque essere abbastanza flessibile per tutti i tipi di vaccini. Alla luce di tutti questi dati, e soprattutto dei dati mancanti che servirebbero a valutare l’impatto di questi fenomeni e l’evoluzione della pandemia, non si può ancora parlare di una vera svolta. “Credo che, pur rimanendo sempre ottimista e ‘vaccinista’, sia saggio aspettare la caduta” Gismondo conclude.
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