Non solo marzo! Il resto di Sistema solare merita un po’ di attenzione (budget permettendo). In queste ore la sonda Giunone NASA fa un volo ravvicinato con il satellite naturale di Giove, Ganimede. Grazie alle potenti risorse del Deep Space Network, abbiamo già le prime immagini catturate durante l’incontro.
Immagine JunoCam (filtro verde): clicca per ingrandire
Ricordiamo che questa missione è iniziata nel “lontano” Agosto 2011 raggiunge Giove nel 2016. Una delle particolarità di questa sonda è che per mantenere traiettorie stabili ruota sul proprio asse permettendo manovre più semplici. Inoltre, nonostante la distanza dal Sole (25 volte meno radiazione solare rispetto alla Terra), Giunone NASA utilizza grandi pannelli solari da 20 metri per l’alimentazione e non un RTG.
Immagini di Ganimede catturate dalla NASA Juno
Giunone NASA è riuscito ad avvicinarsi alla luna più grande di Giove (e anche più grande del pianeta Mercurio), Ganimede, catturando con successo immagini particolarmente dettagliate. il JunoCam e il Unità di riferimento stellare. Mai prima d’ora una sonda è stata in grado di avvicinarsi così tanto.
Immagine dell’unità di riferimento stellare Juno della NASA
In entrambi i casi si possono osservare crateri sulla superficie ghiacciata del satellite naturale, caratterizzati anche da quelle che potrebbero essere faglie tettoniche. Attualmente, ingegneri e scienziati stanno ancora valutando i dati e potrebbero volerci settimane o mesi per ottenere le prime conclusioni scientifiche. Ma opportunità come queste sono lì per esserci “al volo” data la difficoltà di svolgere missioni nel sistema solare esterno.
Dettagli delle due fotografie del satellite di Giove
Il JunoCam utilizzato un filtro verde per catturare l’immagine che è stata caricata in quelle ore. In futuro ne arriveranno anche altri catturati con filtri rosso e blu per fornirne uno. fotografia a colori. Per migliorare la qualità delle fotografie, è meglio utilizzare sensori con pixel che catturano più luce possibile e invece di avere un pattern RGB come i sensori commerciali convenzionali, vengono interposti filtri colorati. Il risoluzione è buono 1 km/pixel.
Il sensore CCD JunoCam dove puoi vedere i tre filtri colorati
Il Unità di riferimento stellare di Giunone NASA di solito usato per leggere il “cielo” e consentire il corretto posizionamento della sonda. Questa volta invece serviva per avere un’immagine in bianco e nero del lato opposto al Sole di Ganimede (illuminato da luce riflessa da Giove). In questo caso la risoluzione è variabile da 600 m/pixel a 900 m/pixel.
La scelta di utilizzare quella che sarebbe stata una telecamera di navigazione è stata deliberata. In effetti, questo lato del satellite era molto meno illuminato di quello del Sole, ma la SRU non ha avuto particolari problemi a cogliere i dettagli.
Nuove immagini arriveranno in futuro e sarà disponibile anche fotografie RAW che possono così essere elaborate dagli utenti così come dagli scienziati. Oltre alle fotografie sono stati raccolti anche dati sulla composizione, la ionosfera, la magnetosfera, la composizione del ghiaccio e la quantità di radiazione emessa da Giove.
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