Il CEO di Tesla con tweet torna sulla criptovaluta, dopo le mosse degli ultimi mesi. E il valore della moneta elettronica ricomincia a crescere
La relazione di Elon Musk con Bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo, è di cui si continua a discutere. Lo scorso febbraio la dichiarazione dell’acquisto di 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin, prima di accettarlo come pagamento per le sue auto a marzo, quest’ultima decisione che ha fatto balzare la criptovaluta del 20%. Gli stessi Bitcoin sono stati poi utilizzati per ‘regolarizzare’ i conti stanziando 101 milioni di dollari. Turnaround il 12 maggio: Elon Musk ha dichiarato su Twitter che Tesla non accetterà più Bitcoin come metodo di pagamento per l’acquisto di auto. La ragione? Preoccupazioni per il costo energetico della criptovaluta. Il risultato di questa revisione è stato il crollo di oltre il 10% di Bitcoin.
Elon Musk riflette e i Bitcoin tornano a volare
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Nelle ultime ore, però, la criptovaluta ha ripreso a decollare per gli effetti del tweet di Elon Musk (vedi sopra): “Quando c’è conferma di un ragionevole (50%) utilizzo delle forme di energia pulita dal trend positivo futuro, Tesla tornerà ad autorizzare le transazioni Bitcoin”. Le dichiarazioni dell’imprenditore americano hanno fatto rivedere i Bitcoin di 40mila dollari. Secondo recenti dati di Coindesk, Bitcoin aumenta del 3,5% a $ 40.472; Bene anche Ethereum (quasi +6% a 2,627), mentre Dogecoin sale di poco più dell’1%, a 0,32. Con questo tweet Musk ha quindi “soddisfatto” gli stakeholders confermando che Tesla continuerà ad investire in Bitcoin, e ha anche sottolineato l’importanza della sostenibilità ambientale della criptovaluta.
Preoccupazioni ambientali
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Tuttavia, la svolta verde di Bitcoin non sarà immediata. Alla base della criptovaluta c’è infatti il predominio del carbone cinese (secondo i dati del Center for Alternative Finance dell’Università di Cambridge, circa il 70%), ampiamente utilizzato come combustibile fossile per alimentare i computer dietro Bitcoin. . la mancanza di motivazione per passare a rinnovabili più costose potrebbe significare che attualmente ci sono poche soluzioni rapide al problema dell’emissione di criptovalute. Secondo l’Università di Cambridge, i cinesi tendono a utilizzare le fonti rinnovabili, principalmente l’energia idroelettrica, durante i piovosi mesi estivi, ma i combustibili fossili, principalmente il carbone, il resto dell’anno. Secondo il Cambridge Center for Alternative Finance, ad oggi il consumo energetico annuo di bitcoin è di circa 97 terawattora. Un valore superiore a quello dell’intera Finlandia (82,4 Twh) e di poco inferiore a quello dell’Olanda (110 Twh).
15 giugno 2021 (modificato 15 giugno 2021 | 12:14)
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