Vaccini, Draghi: “Chi non vuole un eterologo, libero di fare una seconda dose con AstraZeneca”

Una conferenza stampa convocata con urgenza “per fare chiarezza sui vaccini”. Il presidente del Consiglio parla di Palazzo Chigi Mario draghi per spiegare che “vaccinarsi è fondamentale. La cosa peggiore che puoi fare è non prendere affatto il vaccino o prendere solo una dose. Chi non vuole fare la vaccinazione eterologa è libero di fare un richiamo con AstraZeneca, purché abbia il parere e il consenso del medico. informato”.

Una scelta che l’assessore alla salute della Regione Lazio aveva già avanzato nei giorni scorsi, Alessio D’Amato, per evitare il rischio di fuga del richiamo a causa dello scetticismo sulla miscela di vaccini. D’ora in poi si precisa che questa possibilità si estende a livello nazionale, ma il presidente del Consiglio ha voluto rassicurare il cosiddetto “cocktail dei vaccini”: “La vaccinazione eterologa funziona e mi sono riservato di farlo anche martedì prossimo”. Il premier ha 73 anni ma, ha spiegato, “la prima dose di Astrazeneca ha dato una debole risposta anticorpale e mi hanno consigliato di essere eterologo”.

Con lui, circa 900.000 cittadini sotto i 60 anni, secondo le indicazioni di Aifa e Cts, devono fare ricorso con Pfizer e Moderna. Ma, dice il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, “non ci saranno rallentamenti nella campagna vaccinale: ci atterremo a 500mila dosi al giorno e le dosi per la vaccinazione eterologa per il mese di giugno sono già assicurate, lo faremo presto per luglio”.

La necessità di Draghi di dialogare con i cittadini, con il ministro della Salute Roberto Speranza, è nato dal caos e dalle polemiche sulla decisione di evitare il siero di Oxford in quelli di età inferiore ai 60 anni, dopo la morte per trombosi di Camille Canepa, diciotto anni di Sestri Levante. E in fuga dai centri di vaccinazione in alcune aree dove le riserve sono crollate.

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“Nonostante tutta questa confusione sui vaccini, è straordinario come la popolazione non mostri l’intenzione di ridurre la vaccinazione o di non farsi vaccinare, è uno dei comportamenti più ammirevoli, ricordiamolo”, ha aggiunto Draghi, “ringraziando gli italiani” . “La campagna sta procedendo secondo i ritmi prestabiliti, ad oggi abbiamo somministrato 44,6 milioni di dosi”, riferisce Figliuolo. E “il messaggio che vogliamo lanciare agli italiani – aggiunge il ministro – è di continuare a vaccinarsi perché è l’arma a loro disposizione per chiudere questa stagione”.

Tuttavia, il gioco rimane aperto. “Dobbiamo cercare tutti quelli che non hanno ancora vaccinato, i cinquantenni, è la sfida che dobbiamo raccogliere, non vaccinare i 12 o 13 anni. Non so quanti siano ma sono quelli che si ammalano gravemente e vanno vaccinati”, ha proseguito il premier.

Anche oggi il generale Francesco Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, aveva parlato di 2,8 milioni di ultrasessantenni che non hanno ancora ricevuto alcuna somministrazione o perché si sono volontariamente elusi dalla campagna vaccinale o perché non sono ancora stati ritrovati per problemi sanitari o logistici. Lo stesso Figliuolo ha poi chiesto alle Regioni di inviare, entro il 15 luglio, i numeri esatti dei no vax, per scelta o per necessità.

Il presidente del Consiglio ha poi affrontato il tema delle mascherine: “Domani (19 giugno, ndr) chiederò al Comitato tecnico scientifico un parere sull’uso delle mascherine all’aperto”. Nei giorni scorsi la notizia è stata infatti filtrata, anticipata da Repubblica, assumendo che l’obbligo venga rimosso entro luglio. “Ma non ci sono ancora date”, ha detto Draghi. Così come non è stata presa la decisione definitiva sullo stato di emergenza, la cui proroga, data in parte da molte fonti governative, sarà però discussa “quando saremo vicini alla scadenza”, ha confermato il presidente del Consiglio.

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