“Stop alle transazioni in criptovalute” – Corriere.it

La nuova pressione cinese sulle criptovalute, a cominciare da Bitcoin. La banca centrale cinese ha invitato le più grandi banche e piattaforme di pagamento online del Paese a far rispettare il divieto di non favorire i clienti nelle transazioni in Bitcoin e altre valute virtuali. Tra le istituzioni citate ci sono i colossi Industrial and Commercial Bank of China, Agricultural Bank of China, China Construction Bank, Postal Savings Bank e Industrial Bank ma anche Alipay, la piattaforma di pagamento online gestita dal colosso dell’e-commerce Alibaba, fondata da Jack Ma. L’impatto sui prezzi di Bitcoin è stato immediato, scendendo del 7% sotto i 32.000 dollari lunedì, prima di risalire martedì mattina appena sopra la soglia dei 33.000 dollari. Anche altre criptovalute, come Ether e XRP, sono scese rispettivamente dell’8% e del 7%.

Le attività minerarie sono cessate. Lo yuan digitale allo studio

Anche la Cina – che sta testando una versione elettronica ufficiale dello yuan, la moneta di Pechino – è intervenuta anche nella creazione di Bitcoin bloccando il cosiddetto mining, cioè l’elaborazione da parte di centinaia di computer di dati per produrre (il mio, in gergo ) Bitcoin: un fenomeno che brucia enormi quantità di elettricità che si è diffuso nella provincia sud-occidentale del Sichuan. Secondo il quotidiano del Partito Comunista Global Times, oltre il 90% della capacità mineraria cinese è ora chiusa. La Cina è considerata uno dei principali hub per l’estrazione di Bitcoin. Mais d’une part le sérieux impact énergétique et environnemental, d’autre part la stratégie de la banque centrale de créer un espace d’action pour le futur yuan numérique que la Banque populaire de Chine teste, a imposé la nouvelle compression de la crypto -moneta.

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La chiamata ai banchieri

Il sistema finanziario dello stato teme i rischi associati alle criptovalute, che potrebbero creare problemi a livello di sistema se l’uso delle valute digitali aumenta, soprattutto a causa delle grandi fluttuazioni di valore. Ci sono poi i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento di attività criminali, favoriti dall’anonimato che criptovalute e blockchain garantirebbero. I clienti sono invitati a essere più consapevoli dei rischi, a proteggere i propri conti bancari e ad astenersi dall’utilizzare transazioni in valuta virtuale, ha affermato China Construction Bank sulla sua homepage. Annunci simili sono stati fatti da Industrial and Commercial Bank of China, Bank of China, Agricultural Bank of China, Postal Savings Bank of China e Alipay, che è gestito da Ant Group. I banchieri cinesi sono stati chiamati a mantenere la stabilità e la sicurezza finanziaria, ha affermato la banca centrale in una nota spiegando che il commercio di criptovalute sconvolge il normale ordine economico e finanziario e può facilitare il riciclaggio di denaro e altri crimini.

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