Il tennista e il grido nella partita persa con Medvedev: “Sei un frocio!”, si è rivolto. Sui social cerca di spiegare: “Il caldo mi dà alla testa, amo la comunità LGBT”
Ci risiamo, con Fabio Fognini. Come prima, più di prima. La partita di ieri contro Daniil Medvedev è stata una partita tra due personaggi, a volte sopra le righe. Solo che nella sua follia il russo sta sempre attento a non oltrepassare la linea della decenza, essendo spesso simpatico. “Se muoio di calore, è colpa tua”, ha detto al presidente. “Date il mio cellulare al supervisore, se muoio lo deve dire ai miei genitori…”.
Questo dispositivo minimale, Fabio non è mai stato in grado di fabbricarlo da solo. E ieri, mentre sentiva che un match da vincere gli stava sfuggendo di mano, con l’avversario segnato dal caldo torrido, ha pensato bene di insultarsi e ferirsi definendosi più volte “frocio”. A poche ore dalla fine, magari opportunamente consigliato, ha pubblicato un post sui social media in cui si è scusatoa per aver usato in campo in giro per il mondo termini che non gli appartengono e che non rispecchiano le sue opinioni personali (“Il caldo mi dà alla testa, amo la comunità LGBT e mi scuso per le sciocchezze che sono uscite da me” , il senso del suo intervento). Il problema è che sono vere entrambe. Fabio è meglio di quanto sembri. È un ex fidanzato diventato uomo, reso più maturo dalla doppia genitorialità. Ultimamente è diventato quasi pensieroso, si sta godendo questo finale di carriera, lo sta vivendo con una certa serenità, godendosi ogni momento.
Ma allo stesso tempo non c’è giustificazione, lo sa anche lui, altrimenti non sarebbe stato così veloce a scusarsi su Internet. Ogni volta benedetto ci ricade, ogni volta deve riscrivere lo stesso articolo. E mi dispiace davvero. Ma se tutti in circuito allargano le braccia quando si tratta di lui, compreso Medvedev ieri, “Fabio è Fabio, lo sai”, come facciamo con le cause perse oltre ai nervi che non stanno mai dietro. Il loro posto, un motivo c’è .
Il passato di Fognini è pieno di incidenti del genere. Ha dato lo zingaro m… al serbo Philip Krajinovic, è stato espulso dagli US Open per aver dato il “tr…” a un guardalinee. E noi siamo solo gli episodi più famosi, per carità. Quest’anno è stato squalificato dall’Open di Barcellona per “abuso verbale”. È come se la maturità non avesse intaccato questo guscio di follia in cui spesso si chiude quando le cose vanno male in campo, a cominciare da soliloqui che non si sa mai dove vanno a finire. Ieri sono venute male, ma proprio male.
Che ci puoi fare è Fabio Fognini, un tennista con un braccio magnifico e una testa così. Ora ha 34 anni. I consigli di chi lo ama non potrebbero cambiarlo. Immagina i nostri articoli di appassionati euforici per la sua magnifica accelerazione, e depressi per il fatto che sia ancora riconosciuto.
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29 luglio 2021 (modificato il 29 luglio 2021 | 06:27)
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