Sirigu: “Mi sono sentito voluto, amato e voluto dal Genoa”

Sirigu durante la conferenza stampa (dal Genoa CFC)

“Essere il leader dello spogliatoio? Non devo essere io a dirlo, sono i miei compagni di squadra che mi definiscono così. “Alla domanda specifica di Pianetagenoa1893.net Salvatore Sirigu, il nuovo portiere presentato oggi in conferenza stampa, ha risposto con grande franchezza. Il portiere della nazionale campione d’Europa è stato salutato per la prima volta da Samuele Cerbone, 7 anni e mezzo, il più giovane portiere della scuola calcio del Genoa.

PORTIERE IN CAMPO – “Mi sento un portiere nonostante tutto. Quindi le scelte fanno parte della nostra vita e non saranno mai messe in discussione. A questo punto della mia carriera vivo di sensazioni, stimoli e motivazioni. Ciò che mi ha motivato a scegliere l’avventura con il Genoa è stato il fatto di sentirmi voluto, amato e voluto. Non è stata una scelta comoda per loro e nemmeno per me: mi ha dato l’entusiasmo per fare quella scelta. Ho avuto la possibilità di vestire altre maglie importanti e continuare su questo tracciato per squadre importanti dà un tocco in più alla mia carriera”.

SOLO 7 GOL ITALIANI IN SERIE A – “Non so cosa dire su questo. Ci sono tanti buoni portieri italiani. Abbiamo perso un portiere forte come Donnarumma nel nostro campionato, ma va in un’altra squadra importante”.

CASTELLI – “Metterei la mia firma per raggiungere i 40 anni da Castellini. È una persona incredibile a cui sono molto legato”.

MONDO 2022 – Voglio davvero uscire di qui e dimostrare a me stesso di essere un portiere importante: per me ogni sfida è emozionante. Poter lottare con questa maglia mi dà molte motivazioni. Tra un anno e mezzo ci sarà il Mondiale e ci stiamo pensando: ma tra un anno e mezzo c’è tanto da fare. Voglio vivere questa esperienza in modo libero e anche con il sorriso sulle labbra”.

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OBIETTIVI GENESI – “Finora ho conosciuto persone pragmatiche che non hanno fatto voli stravaganti. Lo apprezzo molto perché l’anno scorso è stato un campionato strano per tutti. Credo che il campionato non sia ancora normalizzato: dovremo partire più umili del solito perché abbiamo visto che giocare senza tifosi era difficile. Secondo me bisogna prima pensare al raggiungimento dell’obiettivo minimo e poi pensare a fare una buona stagione”.

SIRIGU DOPO LA VITTORIA IN EUROPA – “Sono più felice, perché abbiamo dato gioia al nostro Paese. Prima ero un po’ più sospettoso, vivevo la mia vita molto seriamente”.

TORINO – “Ogni squadra è un’avventura e una storia diversa. È innegabile che per me il Torino sia stata una squadra importante dove ho lasciato il cuore oltre a tanti amici. Non me ne pento ed è stato un onore indossare questa maglia. Un giorno, quando la mia carriera sarà finita, mi guarderò indietro e, guardando dove ho giocato in squadre storiche come Torino e Genoa, sarò soddisfatto”.

BELOTTI – “Ho parlato più volte con Gallo e non posso certo permettermi di dargli consigli se restare o partire. Gli ho sempre detto di essere felice e di non prendersi troppe responsabilità sulle sue spalle. È un bravissimo ragazzo e deve fare la scelta migliore per lui”.

I GIOVANI DI GENOVA – “Cercherò di fare quello che ho sempre fatto nella mia carriera: voglio pensare di essere ancora un professionista esemplare, lavorando sodo e bene. Quindi cercherò di mostrare per temperamento ciò che sono sempre stato, senza fingere di essere ciò che non sono. A volte mi arrabbierò, a volte cercherò di portare un po’ di gioia, oltre che la mia esperienza, ai più piccoli ma sempre con la massima umiltà, senza sopraffare gli altri. Mi sento il nuovo arrivato”.

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LA FERRARI – “È sempre stato uno stadio bello e affascinante. Ricordo che le partite con il Genoa sono sempre state importanti”.

NELL’ORECCHIO DI DONNARUMA – “Quello che abbiamo detto rimarrà con noi.”

RAPPORTO CON MARCHETTI – “Ho un ottimo rapporto con lui: ci conosciamo da tanti anni e abbiamo condiviso tante esperienze in Nazionale. È un grande portiere: ho sempre avuto rispetto per lui”.

BALLARDINI – “Sì, abbiamo parlato prima. Mi è sembrato una persona pragmatica e diretta: mi è piaciuto subito”.

DIFENDERE LA PORTA SOTTO IL NORD – “Finora non ci ho pensato: è ancora presto. Spero davvero che gli stadi possano riaprire. Posso dire che i tifosi allo stadio mi sono mancati: è stato come giocare le partite in allenamento senza stimoli”.

NUMERO DI MAGLIA – “Ho scelto il 57. Non ho quasi mai scelto il numero di maglia ma l’ho fatto con i miei due fratelli e mia sorella. Hanno scelto il numero 57 che è il numero civico di La Caletta dove siamo cresciuti da bambini. Mia sorella mi ha spiegato che 5 più 7 fa 12 come il mio compleanno che cade il 12 gennaio”.


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