Che cos’è un “cristallo del tempo” e come lo ha visto Google

Gli scienziati di Google hanno osservato a manufatto dal nome futuristico: un cristallo del tempo. E lo hanno fatto con attrezzature altrettanto avanzate: a computer quantistico.

Cosa sono i Cristalli del Tempo?

Si tratta di un nuova “fase della materia”, teorizzata da qualche anno da alcuni ricercatori. Non si tratta di solidi, liquidi, gas, cristalli, ecc.

Per chiarire ulteriormente questo aspetto, occorre fare un passo indietro secondo principio della termodinamica, che afferma che i sistemi tendono naturalmente all’equilibrio termico, cioè a stato meno utile e più rilassato.

Per fare un esempio, se versiamo il caffè in una tazza di latte, il primo sarà prima nella parte superiore del liquido nel contenitore. Col tempo, però, si dissolverà in tutto il latte, raggiungendo “l’equilibrio di sistema” e distribuendosi. casualmente dentro il latte.

Da questo punto di vista, i cristalli del tempo sono un’eccezione, perché non possono stabilirsi in equilibrio termico. In altre parole non degenerano in casualità ma vanno avanti e indietro tra due configurazioni in un processo che può andare avanti all’infinito.

Che cos’è un computer quantistico e a cosa serve nell’esperimento

Di Il processore quantistico di Google, gli scienziati sono stati in grado di riprodurre un “sistema meccanico quantistico” paragonabile a un certo numero di parti in una scatola. Secondo la seconda legge della termodinamica, scuotendo la scatola, i pezzi avrebbero dovuto essere disposti a caso: ci si aspetterebbe di trovarne circa la metà con la testa rivolta verso l’alto e circa la metà con la croce in vista.

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Utilizzando il processore di Google, tuttavia, i ricercatori hanno applicato una serie di specifiche operazioni quantistiche, che può cambia lo stato dei qubit (cioè, nel nostro esempio, monete). È in questa fase che i “cristalli temporali” sfidano ogni aspettativa: il sistema, dopo un certo numero di operazioni, o shock, rivela una configurazione qubit che non è casuale, ma assomiglia moltoimpostazione originale.

“Il primo ingrediente in un cristallo del tempo è questo ricorda cosa ha fatto all’inizio. Non dimenticare “, afferma uno degli autori dello studio. Infatti, se avessimo fatto questa esperienza dal vivo, la disposizione delle stanze sarebbe stata casuale: “In un sistema a cristalli temporali, no”.

Chi segue con una certa diligenza le notizie tecnologiche, però, potrebbe non pensare che non tutti gli esperimenti di Google abbiano avuto successo: non è un mistero che il cimitero di app Google è molto ampio. Alcuni esperimenti falliti di Big Tech sono addirittura diventati un “culto”, da qui la decisione da Internet Archive per registrare Google+ (il social network di Google).

Giuseppe Giordano

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