Bonus spa: cos’è e perché è una bufala :: blog on today

A Bonuslandia c’è sempre qualcosa di cui sorprendersi. Ultima in ordine di tempo l’introduzione del bonus terme, “una struttura – si ricorda il sito del Ministero dello Sviluppo – di cui i cittadini possono beneficiare riservando i servizi termali di loro interesse in una stazione termale prescelta”. A scanso di equivoci, va detto che il provvedimento è stato introdotto lo scorso anno ai tempi del governo Conte, ma è diventato operativo solo dopo il decreto attuativo firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

L’incentivo consiste in uno sconto del 100% “sul prezzo di acquisto dei servizi termali selezionati, fino ad un massimo di 200 euro”. Piccolo dettaglio: non c’è limite di reddito, né necessità di prescrizione medica. Per ottenere il bonus, che in realtà è di tutti i principali italiani, basta scegliere uno dei servizi termali accreditati.

Quanto ci costerà? La Mise ha affermato che le risorse stanziate sono 53 milioni di euro, ma la misura mira “a sostenere un settore particolarmente colpito dall’emergenza Covid”. Domanda: era davvero necessario? Al netto delle perplessità sulla politica dei bonus, viene da chiedersi se sia accettabile l’introduzione dell’ennesima agevolazione illimitata dell’ISEE.

Era già successo con il bonus bici e scooter, è successo con il bonus TV, ma l’elenco degli incentivi disponibili a prescindere dal reddito è piuttosto lungo e comprende, tra l’altro, i diversi bonus introdotti negli anni per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica di edifici. Misure che possono anche avere una ragione d’essere (sostegno alle imprese, promozione della transizione ecologica, ecc.), se non che se guardiamo le cose da un’altra angolazione, questo rapporto è più sfuggente. E c’è da chiedersi, ad esempio, perché chi non arriva a fine mese dovrebbe contribuire, con le proprie tasse, al benessere di chi magari può andare alle terme in Lamborghini. L’articolo 53 della Costituzione afferma che “tutti sono tenuti a contribuire alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva”. Ma i bonus no. Sono uguali per tutti.

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