Ikea sta cercando di fare negozi diversi

Ci sono diversi motivi per cui Ikea, l’azienda svedese di mobili, è così famosa ed efficiente: con le polpette, le matite (purché c’era), agli oggetti essenziali e poco costosi e soprattutto ai mobili da montare in casa (da cui “Effetto Ikea“, secondo cui chi li cavalca poi vi si attacca e quindi ne aumenta il valore percepito), c’è anche la nota e quasi labirintica struttura dei suoi negozi, fatta in questo modo perché chi ci va spenda tanto più tempo possibile: così da vedere tutto e spesso comprare molto. Come, come Raccontare di il quotidiano di Wall StreetMa anche Ikea sta valutando alternative a questo modello, in particolare con la recente apertura di due nuovi negozi: uno nel distretto di Xuhui, a Shanghai; l’altro nel centro di Vienna – il cui obiettivo è “testare nuovi modi per garantire che i negozi fisici rimangano rilevanti anche nell’era dell’e-commerce”.

Il concept dietro i famosi negozi Ikea – quello nel mondo Io sono più di 500, e il primo dei quali è stato aperto nel 1968 ad Älmhult, in Svezia – non è stato inventato da Ikea e si basa sulla stessa logica che nei supermercati gli articoli essenziali come il pane o l’acqua sono spesso alla fine, quindi chi è venuto in solo per quelli spesso finiscono per prendere anche di più. Ikea, però, ha sicuramente perfezionato e per certi versi estremo questo approccio, con negozi in cui spesso è persino difficile vedere cosa verrà, in modo che il visitatore sia immerso in ogni ambiente, con qualche sorpresa che ne deriva. l’altro.

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La tortuosità di alcuni negozi Ikea è talmente nota che ce n’è anche uno leggenda metropolitana legato alla storia che alcune persone sono “intrappolate” in un negozio dopo che qualcuno, successivamente arrestato, cambia le frecce che indicano la strada.

Ci sono ovviamente modi per accorciare il tuo tragitto giornaliero, ma Ikea si impegna a diffondere l’idea che, come il il quotidiano di Wall Street, “Se non vai per la tua strada, forse ti manca qualcosa di cui potresti aver bisogno.”

Ma nel tempo, con la pandemia e con la crescita dello shopping online (che nel 2020 per Ikea è aumentato del 45% rispetto al 2019) è possibile che il vecchio modello non sia più così efficiente, almeno in alcuni contesti. Da queste premesse nasce l’apertura di nuovi punti vendita a Shanghai e Vienna, di cui Stefan Vanoverbeke, vicedirettore dell’area preposta alle vendite al dettaglio dell’azienda, ha indicato due possibili alternative, compresi i dati di vendita. Per capire quale delle loro parti può essere implementata anche in altri negozi più tradizionali”.

Il nuovo negozio di Shanghai è in realtà un vecchio negozio che ha riaperto questo mese dopo alcuni mesi di chiusura. Secondo Quotidiano Wal Street, nelle intenzioni del suo progettista, è un luogo “dove i visitatori possono ragionevolmente trascorrere diverse ore a fare altre cose oltre all’acquisto di mobili”. Oltre al negozio e allo spazio delle camere arredate, c’è infatti una sorta di anfiteatro aperto a tutti, un ristorante pensato per permettervi di trascorrere più tempo rispetto ai negozi self-service all’interno dei negozi. nonché un “Maker’s Hub” in cui alcuni dipendenti Ikea aiutano chi ne ha bisogno “a riparare o costruire nuovi oggetti”.

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Il negozio di Vienna, la cui apertura è prevista per la fine di agosto, sarà invece vicino alla Westbahnhof, una delle principali stazioni ferroviarie della città, e si svilupperà su cinque piani, compreso un “rooftop café” (un caffè panoramico). Il negozio sarà particolare perché non avrà un parcheggio e oltre ad acquistare direttamente piccoli oggetti, i visitatori potranno vedere e ordinare mobili più grandi, riceverli a casa (ma ancora da montare) entro 24 ore.

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I due negozi sono stati progettati prima della pandemia e del il quotidiano di Wall Street ha scritto che sia nell’uno che nell’altro i visitatori potranno utilizzare la fotocamera del proprio smartphone per scansionare i prodotti al fine di acquistarli online e che saranno anche “liberi di seguire il proprio percorso preferito”. Lo store di Shanghai è stato scelto perché la Cina è già un Paese molto avvezzo agli smartphone e allo shopping online; quello di Vienna è uno dei primi esempi di un possibile futuro passaggio da Ikea – i cui negozi sono solitamente in periferia, dove c’è più spazio – ai centri cittadini.

Oltre a Ikea, anche altre grandi aziende stanno provando a ripensare i propri negozi: sempre il il quotidiano di Wall Street Egli ha detto, pochi giorni fa, negozi con pareti da arrampicata o con giochi ed esperienze di realtà aumentata all’interno.

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