si parte con gli atti notificati a marzo 2020

La collezione di bollette fiscali ricomincia. La macchina di Imposta riaccende i motori e si prepara da mercoledì 1 settembre ad inviare i documenti congelati per 18 mesi, da marzo 2020.
Nei cassetti dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione si sono accumulate oltre 20 milioni di pratiche. Ma non tutti partiranno mercoledì. L’approccio dell’Agenzia sarà “graduale”. Infatti, rispetto all’arretrato accumulato, partiremo quasi con il freno a mano tirato. Entro fine anno, infatti, verranno consegnati un massimo di 4 milioni di file accumulati durante la sospensione della pandemia. In pratica verranno inviati circa un milione di documenti al mese. Che, però, si aggiungeranno a quelli che maturano nel frattempo, un altro milione e mezzo di casi. L’Agenzia dovrebbe procedere in ordine cronologico.


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File fiscali, le tappe

I primi fascicoli che verranno consegnati sono quelli che sono stati realizzati prima della pandemia, a marzo e nei mesi immediatamente precedenti che il fisco non ha avuto il tempo di consegnare ai contribuenti per il congelamento della riscossione. Le pratiche maturate durante i mesi della pandemia verranno consegnate a partire dal prossimo gennaio. E sempre rispettando il criterio cronologico: prima i più vecchi poi via via i più recenti. Una scelta che potrebbe, in un certo senso, essere anche strategica. Entro la fine dell’anno, due importanti eventi potrebbero avere un impatto sui casi passati. Il primo è la presentazione, entro la fine di settembre, della delega fiscale del governo, della riforma fiscale che potrebbe contenere anche modifiche alla riscossione dei tributi. Il secondo appuntamento è con la legge finanziaria dove, al contrario, proprio in vista della riforma del prelievo obbligatorio, il governo potrebbe raggiungere i contribuenti con una quarta operazione di eliminazione dei ruoli o una nuova pace fiscale.

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Il passaggio

Una rottamazione o un’amnistia, che potrebbe incidere sui ruoli che si sono formati durante la pandemia, tra marzo 2020 e agosto di quest’anno. I criteri di rottamazione, sui quali più di un partito di maggioranza sarebbero già d’accordo, potrebbero essere sempre gli stessi: pagheresti solo quanto dovuto al fisco senza interessi o sanzioni e, possibilmente, anche senza il costoso “premio”. oggi deve essere pagato all’esattore.

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La procedura

Ma chi invece riceverà i volantini entro fine anno cosa dovrebbe fare? Coloro che vogliono poter rateizzare il debito utilizzando i criteri più ampi introdotti provvisoriamente con il decreto Rilancio. Per debiti fino a 100mila euro è possibile richiedere il pagamento rateale presentando una richiesta (online o tramite gli specifici indirizzi pec indicati nel modello di acconto), senza aggiungere prove, dichiarando la temporanea situazione di difficoltà economica. In questo caso si accede automaticamente al piano regolare che consente di estinguere il debito fino a un massimo di 72 rate (6 anni). Nel frattempo, dopodomani, 31 agosto, scade il termine per il versamento della cauzione del “crollo” inizialmente previsto per maggio 2020. Il termine per il pagamento è fissato dalla legge di trasformazione del decreto Sostegni-bis che ha concesso ai contribuenti il ​​diritto di effettuare le rate dovute lo scorso anno, spalmandole sui mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2021 e quindi di conservare i servizi previsti dalla definizione agevolata. La stessa legge di conversione prevede inoltre che il pagamento delle rate scadute nel 2021 avvenga integralmente entro e non oltre il 30 novembre.

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