“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” cantava Fabrizio De André in Via del Campo. Ma da dove vengono i diamanti? E o? La risposta a quest’ultima domanda in particolare è al centro di un nuovo studio pubblicato su Rapporti scientifici, che indaga le origini profonde (letteralmente) dei tre tipi di diamanti che si formano sul nostro pianeta. Tre, non una: le pietre più dure del mondo non hanno tutte la stessa origine, ma possono formarsi in luoghi e condizioni molto diverse. Sul cosiddetto litosferico sappiamo già (quasi) tutto, mentre sappiamo poco di quelle che si formano negli oceani e al centro della Terra; ora abbiamo scoperto che questi ultimi, contrariamente a quanto si pensava, hanno un’origine organica inaspettata.
diamanti litosferici. Come accennato, esistono tre tipi di diamanti, se li classifichiamo in base a dove e come si formano. I diamanti litosferici si formano nella litosfera, il primo “strato” della Terra, che comprende quella che chiamiamo crosta terrestre e la parte superiore del mantello. I diamanti litosferici si formano proprio nel mantello superiore, tra i 150 ei 250 km di profondità, dove le condizioni di pressione e temperatura fanno sì che gli atomi di carbonio formino una rete estremamente resistente. Sono la categoria di diamanti più diffusa sul pianeta, e il carbonio che li forma può avere origini sia biologiche che inorganiche.
Diamanti dell’oceano. La seconda categoria è quella dei diamanti oceanici, che si formano nelle rocce oceaniche e sono nella maggior parte dei casi di origine biologica. Il terzo, il più misterioso fino ad oggi, è quello dei diamanti continentali ultra profondi: forme molto rare di questa pietra preziosa che si formano ancora nel mantello, ma molto più profonde, tra i 300 ei 1000 km.
La struttura della Terra (clicca sull’immagine per ingrandirla). I moti convettivi del nucleo fuso del pianeta sono all’origine del campo magnetico. Il mantello inizia a circa 2.900 chilometri di profondità, appena sopra il nucleo, e termina a poche decine di chilometri sotto la crosta. L’aumento del materiale fuso dal nucleo è anche il motore della tettonica a zolle.
© elab. focus.it
diamanti super profondi. Il problema con i diamanti ultra profondi è che fino ad ora è stato difficile identificarne l’origine. Per capire se un diamante nasce da un materiale organico o inorganico si misura il rapporto tra due diversi isotopi del carbonio, il 12C (carbonio-12) e 13C (carbonio-13); nei diamanti oceanici e nelle litosfere il rapporto tra i due è più o meno fisso, mentre nei diamanti molto profondi è molto variabile. Lo studio, condotto da un team della Curtin University di Perth, in Australia, ha però mostrato che al centro di tutti questi diamanti la relazione è molto più stabile, e indica un’origine organica; la variabilità è dovuta allo strato esterno (anch’esso diamante, ma di diversa origine) che si forma man mano che il nucleo originario viene spinto verso la superficie terrestre dal magma del mantello.
In poche parole, ciò significa che la materia organica sulla superficie terrestre riesce occasionalmente a penetrare a centinaia o migliaia di chilometri di profondità nella crosta e nel mantello, dove viene trasformata in un diamante e portata alla luce nel corso di milioni di anni. La domanda a questo punto è: come è possibile? Qual è il meccanismo che permette a coloro che un tempo erano esseri viventi di avvicinarsi così tanto al centro della Terra e trasformarsi in diamanti? Le risposte richiederanno del tempo e più lavoro.
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