SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È arrivata poco tempo fa la notizia che la richiesta di Manolo Bucci di riprendere la serie D è stata ufficialmente respinta. Purtroppo, non credo che sia una vera notizia perché era alle corde per più di un motivo. Non li spiego perché poi magari qualcuno si potrebbe offendere ma, a chi frequenta me, ho detto spesso in questi giorni che questa era un’ipotesi che non sarebbe stata accolta.
Insomma, niente tempesta blu, anche perché nello stile Sambenedettese non c’è più niente. Ho pianto quando la FIGC ha cacciato per la prima volta Samb da tutti i campionati. Non questa volta perché l’ho assorbito gradualmente come quando si perde una persona cara dopo diversi mesi di malattia.
C’è una persona amata, odiata, ripudiata a San Benedetto, Franco Fedeli, più arrabbiata che amareggiata.
“Cosa vuoi che ti dica, sono incazzato perché volevo recuperare quello che è successo dopo i miei addii.” Ero stato convinto, con pranzi e cene a San Benedetto, a tornare in un modo o nell’altro, ma una legge mi impediva di farlo in prima persona. Intendo fare ricorso ma nel frattempo avevo accettato di aiutare il Consorzio San Benedetto con il mio patrocinio e quello di alcuni miei amici imprenditori. Per riprendere gradualmente il ruolo che ho ricoperto per 5 anni”.
Invece di?
“Quando si è trattato di richiedere la serie D, per rimediare a un dislivello nei colori rosso e blu, ho accettato di partecipare alla gara tramite i miei amici di San Benedetto. Per tutta risposta, il sindaco ci ha preferito Manolo Bucci. Piunti mi disse se volevo subentrare se la richiesta di chi si aggiudicava la gara non fosse andata a buon fine. Non mi riservo per nessuno, ho risposto”.
Quindi, ovunque, Samb è ora a rischio di essere promossa.
“L’ho presa molto male e ho deciso che Samb aveva chiuso per me e che non avrei accettato altri affari. Samb o niente. Il sindaco ha scelto Bucci e ci ha rifiutato”.
Aggiungo: e Pasqualino Piunti è caduto per la quinta volta.
Ultima domanda a Fedeli: sei abituato a cambiare idea, lo rifarai anche questa volta?
“Non credo perché tornerei ad una sola condizione: campi da gioco per allenarsi, strutture adatte a un club che vuole tornare a livelli più alti del calcio e più di quanto dirò, se il prossimo sindaco mi chiederà aiuto “.
Che altro posso dire? Doveva finire così (la proposta di Renzi ha ben poche speranze ma chissà). Il mio pensiero in questo momento è una “speranza”: che abbiamo davvero toccato il fondo e ora possiamo solo salire”. Purtroppo l’ho detto anche dopo la retrocessione di Pignotti, ma non è stato così. “Non ci resta che piangere”.
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