Fino a 850 euro in più: cosa cambia sulle pensioni dal 1 gennaio

Nel 2022 potremmo parlare di nuovo rivalutazione assegni pensionistici. Con il taglio dell’Irpef anticipato al prossimo anno, solo per i redditi superiori a 15mila euro lordi, dovrebbero poi derivare altri vantaggi (con vantaggi maggiori per i redditi compresi tra 50mila e 55mila euro lordi annui).

A questo sembra che per i pensionati ci sia anche la revisione della soglia di esenzione fiscale, attualmente fissata a 8.130 euro: dovrebbe salire a 8.500 euro. “Il governo ha anticipato la sua volontà di aumentare la zona franca a 8.500 euro, che riguarda principalmente i pensionati”, ha affermato il segretario generale dell’ICFTU Luigi Sbarra. “Un altro impegno preso per il 2022 è la piena rivalutazione delle pensioni”, ha aggiunto.

Vale infatti la pena ricordare che la regolarizzazione dei buoni pensione non è stata effettuata nel 2021, ufficialmente per il fatto che i prezzi avevano registrato un andamento negativo. Tuttavia, il rialzo dell’inflazione registrato negli ultimi mesi aumenterebbe ulteriormente la Tasso non più del 2%. D’altra parte, va anche tenuto presente che la percentuale di rivalutazione, che verrà fissata provvisoriamente sulla base dell’evoluzione dei prezzi nei primi 9 mesi del 2021, potrebbe ulteriormente diminuire proprio a causa dell’impennata dell’inflazione di cui sopra . La parte mancante risultante, almeno in teoria, dovrebbe essere recuperata nel 2023.

Rivalutazione

L’adeguamento della pensione si applicherà al 100% alla tranche che riceve 4 volte l’assegno INPS minimo (cioè circa 26.800 euro lordi annui), al 90% alla tranche che riceve tra 4 e 5 volte l’assegno INPS minimo e 75% sulla quota che riceve 5 volte l’assegno INPS minimo (cioè circa 33.500 euro lordi annui).

Le pensioni che saranno ricalcolate entro la fine del 2021 dovrebbero beneficiare di un taglio fiscale ancora poco definito: gli accordi conclusi dalla maggioranza, contestati dai sindacati come volti esclusivamente a favorire i ceti medio-alti, prevedono questi nuovi aliquote: la prima, ovvero fino a 15mila euro di reddito lordo annuo, rimane invariata al 23%, quella del 27% prevista per un reddito lordo annuo compreso tra 15mila e 28mila euro scende al 25%, la successiva 38 La %, applicata a redditi fino a 50mila euro lordi annui, scende al 35%. Una volta abolita la vecchia aliquota del 41%, verrà applicata una nuova aliquota del 43% a tutti i redditi lordi superiori a € 50.000 annui.

READ  I giocatori di pallavolo perdono un bruciante duello contro un'Italia fortissima ai Mondiali nel proprio paese Altri sport

Oltre all’adeguamento degli assegni, come riporta “Il Messaggero”, la diminuzione del carico fiscale. Una diminuzione basata sul reddito che produrrà benefici massimi per un reddito compreso tra 50.000 e 55.000 euro lordi annui. Fino a 15mila euro l’anno saranno visibili solo gli effetti della rivalutazione, come riporta il quotidiano romano. Una pensione lorda di 10mila euro nel 2022 sale a 10.200, con un aumento di 136 euro. Una pensione lorda di 14mila euro sale a 14.280, con un incremento di 192 euro. Una pensione lorda di 18mila euro lordi nel 2022 sale a 18.360, con un incremento dovuto alla rivalutazione e ad una nuova aliquota Irpef di 318 euro. Una pensione lorda di 22mila euro sale a 22.440, con un incremento di 456 euro. Una pensione lorda di 26mila euro sale a 26.520, con un incremento di 593 euro. Una pensione lorda di 30mila euro sale a 30.594, con un aumento di 687 euro. Una pensione lorda di 34mila euro sale a 34664, con un aumento di 850 euro. L’aumento massimo sarà per chi ha un reddito compreso tra 50.000 e 55.000 euro annui (1.400 euro).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *