Juve, un’altra prova della mediocrità dei giocatori e dell’allenatore: Allegri e Agnelli ammettono il fallimento | Prima pagina

Se fosse necessario fornire ulteriori prove di mediocrità della Juve, dei giocatori che la compongono, dell’allenatore che la guida, questa è arrivata da Venezia dove, nonostante il vantaggio per 1-0 alla fine del primo tempo e almeno quattro occasioni sprecate, La squadra di Allegri ha colto il più malinconico dei pareggi.

Ovviamente chi è così gentile da leggermi e seguirmi lo sa la mia opinione sulla Juve è concisa. Se Pirlo’s è stato guidato da qualcuno che non è un allenatore, è fatto di elementi che possono al massimo trascinarlo al centro della classifica.. La Juve, infatti, oltre ad essere a una distanza siderale dalla vetta, è scesa al sesto posto, due punti sotto la Fiorentina e può essere raggiunta, tra domani e lunedì, da Roma e Lazio, forse i club più deludenti della Serie A.

Quello che lo stesso Allegri ha da dire in sua difesa è ancora un mistero. Quel che è certo è che se fosse onesto ammetterebbe il fallimento con largo anticipo., come dovrebbe fare l’ineffabile Andrea Agnelli: in tre anni ha cambiato tre allenatori e gli ultimi due (Pirlo e Allegri), quelli che hanno fatto peggio, sono stati una sua idea geniale.

E se l’anno scorso, grazie al suicidio del Napoli all’ultima giornata (1-1 col Verona), il quarto posto è stato un vero regalo, quest’anno la Juve rischia il settimo posto, il voucher per la Conference League.

Certo, leggi la formazione che AllegraMi ero preparato per il viaggio in laguna, è lecito chiedersi se, in fondo, non l’abbia cercata. Ma no. La colpa dell’allenatore non è chi mette in campo, ma come li gioca, le indicazioni che gli dà, le soluzioni di gioco che accompagnano i movimenti, l’idea generale di cosa dovrebbe essere un collettivo. Tutte le pretese che Allegri o ha perso (come credo) o non ha mai avuto (dicono i più cattivi).

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Poi, purtroppo, il problema è scoprire che Pellegrini è diventato migliore di Alex Sandro (un ectoplasma), che De Sciglio vale l’infortunato Danilo, che Bernardeschi è quasi un giocatore (ma non della Juve), di Rabiot, visto che non sa ancora quanto possa essere bravo (Allegri dixit), resta un elemento senza qualità, di cui Cuadrado non salta più (e sbaglia qualche gol di troppo). Ultimo ma non meno importante, Dybala è ancora infortunato. Mercoledì, con Malmoe, non stava bene, ieri ha sentito dolore al ginocchio. Può un presunto campione del genere chiedere uno stipendio netto di dodici milioni senza giocare così poco e non sempre così bene?

Quando se ne andò, entrò un altro oggetto sconosciuto, vale a dire iil giovanissimo Kaio Jorge che Allegri prese disperato quindici minuti dalla fine. Kean ha preso il controllo (trenta milioni per riaverlo) e non l’ha mai preso.

È questa la Juve del futuro? Sono acquisti di Cherubini, dopo quelli disastrosi di Paratici?

Eppure un minuto dopo (13′) entrato in campo, Kajo Jorge ha avuto l’opportunità di segnare, ma il suo turno di sottorete (supporto aereo di de Ligt da un angolo destro) è finito alto.

Dopo un altro corner, questa volta dalla sinistra, con Bonucci anticipato di baffi, Venezia (20′) è entrato in area avversaria con un’iniziativa personale di Toerset Johnsen, sventato con maestria e tempismo da de Ligt. I neroverdi, incoraggiati da alcuni palloni vinti a centrocampo, hanno iniziato a mettere palloni in area, soprattutto grazie alle combinazioni del trequartista Aramu (Zanetti schierato con un 4-3-1-2) con Crnigoj (due tiri) e Henry (grande mossa).

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Il controllo della partita però è stato tutto con la Juve che attacca da sinistra grazie alla spinta di Pellegrini. Prima (27′), una sua azione ha messo Morata in condizione di servire Kajo in mezzo all’area (ma lo spagnolo ha preferito tirare). Poi, sempre grazie a un cross dalla metà dell’ex romanista, Morata ha segnato con un destro in vantaggio..

Era il 32′ e la partita sembrava apertissima in favore dei bianconeri, tanto che tre minuti dopo ancora Morata, stavolta ben servito da De Sciglio, conclude debole e centrale.

Ma l’occasione più clamorosa arriva allo scadere del tempo (46′) in contropiede di Locatelli per Cuadrado. Il galoppo solitario del colombiano, però, si è concluso con un cross dal nulla, più che con un passaggio al banalissimo Morata o allo stesso Locatelli che avevano seguito l’azione.

Chi conosce l’ultima Juve ha cominciato a sospettare che questo gol mancato sarebbe finito per essere indigesto. Infatti, appena nove minuti dopo l’inizio del secondo tempo, Locatelli ha risposto al troppo debole Haps che ha servito Aramu al limite. Il trequartista ha iniziato il suo sinistro arcuato e Szczesny, coperto da Bonucci, ci ha messo solo la mano destra, senza allontanarsi.

I bianconeri si sono confusi e un minuto prima del quarto d’ora, solo un incredibile diagonale difensivo di Pellegrini toglie palla a Henry, dopo una bella combinazione in area Busio-Aramu.

Detto questo, Ampadu doveva essere cacciato per doppia ammonizione (fallo insidioso su Cuadrado), la Juve ha alla fine solo un’occasione per vincere (65′) con un tiro di Bernardeschi, da dentro l’area, splendidamente deviato da Romero.

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Fino alla fine possesso palla e, negli ultimi dieci minuti, assalto convulso dei bianconeri. Ma le idee, come sempre, zero. Un calvario che, dopo 93 minuti, l’arbitro Valeri ha messo fine, quello di arrendersi al più presto.

LA TAVOLA

Venezia 1-1 Juventus (primo tempo 0-1)

Marcatori: 32′ pt Morata (J), 10′ Aramu (V)

Assist: 32′ pt Pellegrini (J), 10’s Haps (V)

Venezia (4-3-1-2): Romero; Ebuehi (dal 34° Mazzocchi), Modolo, Caldara, Haps; Ampadu (dal 19° Tessmann), Crnigoj (dal 34′ Peretz), Busio; Aramu; Henry (dal 34’s Fort), Johnsen (dal 12’st Kiyine). Zanetti Pastore

Juventus (4-2-3-1): Szczesny; De Sciglio, De Ligt, Bonucci, Pellegrini (dal 31 Alex Sandro); Rabiot, Locatelli (dal 42° Soulé); Cuadrado, Dybala (dal 12° Kaio Jorge) (dal 31° Kean), Bernardeschi (dal 31° Bentancur); Morata. Mandrie Allegri

Arbitro: Valeri

Ammoniti: 15’pt Pellegrini (J), 41’pt Modolo (V), 5’st Caldara (V), 17’st Bernardeschi (J), 45’st Peretz (V)

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