La statua di Ronaldo divide Goa. “Un insulto dai colonialisti” – Corriere.it

a partire dal Alessandra muglia

Eretto 60 anni dopo la liberazione dei portoghesi. Il Ministro: CR7 è un simbolo

È stato immortalato mentre si prepara a sparare uno dei suoi colpi “knuckleball”, quelli capaci di dare alla palla una traiettoria inaspettata. Più prevedibili le proteste provocate dal suo “sbarco” in India: una statua in ottone del campione portoghese Cristiano Ronaldo è stato inaugurato in un’ex colonia di Lisbona, Goa, nel 60° anno della sua liberazione. Progettato per ispirare i giovani, finora ha sollevato solo un’ondata di polemiche.

Non ci sono volute le parole di un ministro locale, Michael Lobo, che ha presentato la statua a CR7 come simbolo universale del calcio e fonte di ispirazione per la nuova generazione. Nel piccolo stato indiano, risparmiato dalla colonizzazione britannica, Il calcio è lo sport più popolarea differenza del resto del subcontinente, dove il cricket fa la parte del leone. La speranza, ha spiegato Lobo, è che l’India, con i suoi 1,3 miliardi di abitanti, possa un giorno competere con le migliori squadre del mondo. “Se vuoi portare il calcio a un livello superiore, ecco cosa i ragazzi e le ragazze non vedono l’ora di fare: scatta selfie, guarda la statua e prendi ispirazione per giocare.“.

A rovinare la cerimonia, martedì nella località turistica di Calangute, le bandiere nere sventolate dai manifestanti di estrema destra con disapprovazione, riporta il Ora dell’India.

Costa l’equivalente di 14mila euro, pesa 410 chili, era pronta da tempo, ma a causa del Covid l’inaugurazione è stata più volte rimandata fino a coincidere con il tondo anniversario della decolonizzazione. “Erigere una statua di un portoghese quest’anno è un sacrilegio. Un insulto a chi ha combattuto per la libertà a GoaThunder Guru Shirodkar, militante ultras. E un altro, sempre in ascolto dei media locali: “Siamo molto delusi, dobbiamo imparare ad essere orgogliosi delle nostre icone, come Samir Naik e Bruno Coutinho”, due ex stelle del firmamento calcistico del Paese. Anche oggi nella nazionale indiana sono presenti diversi giocatori di Goa. Dopotutto, il club cittadino, il Dempo Sports Club, è tra i più forti, con cinque scudetti all’attivo.

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Lobo, cristiano arruolato nel BJP da qualche anno, non si dice abbastanza nazionalista, il partito nazionalista indù al potere a Delhi, quello del premier Narendra Modi. “Ci sono poche persone che si oppongono alla statua. Sembra che odino il calcio. Ma il calcio è di tutti. Non è diviso per religione o casta, ma si oppongono alle bandiere nere. Le loro menti sono nere. Non puoi discutere con persone che hanno menti oscure. “

L’incidente la dice lunga sul presente e sul passato del più piccolo stato indiano, p.suscitato dagli hippy fino agli anni ’70 trasformata poi in una sorta di Costa Brava del subcontinente con masse di turisti indiani della classe media al posto degli hippy (oggi il coprifuoco per il Covid è stato posticipato anche dopo le vacanze per non rovinare la stagione).

Goa è intrisa di cultura europea: è lo stato più occidentale dell’India. Anche a causa della politica dei matrimoni misti dei colonizzatori portoghesi. Il sangue lusitano si è mescolato nel corso dei secoli con quello locale, dando vita a un popolo ibrido sui generis, che non rientra nell’Hindutva, l’ideologia nazionalista dei suprematisti indù a cui si ispira anche il partito di governo di Delhi. Non rimane quello oggi molti Goans hanno nomi iberici e applaudono Ronaldo.

29 dicembre 2021 (modificato il 29 dicembre 2021 | 21:11)

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