l’occhio attento di banche e fisco non perdona

Attenti ai bonifici perché finiscono, anche nel 2022, sotto la lente d’ingrandimento del fisco e delle stesse banche. Quindi entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere a riguardo.

Bonifici bancari
Foto © Adobe Stock

Cibo, abbigliamento, educazione dei bambini, attività extrascolastiche e molto altro. Ci sono davvero molte cose con cui dobbiamo fare i conti regolarmente e che finiscono per avere un impatto, non indifferente, sulle nostre tasche. Se poi aggiungi la crisi economico a causa dell’impatto negativo del Covid, non c’è da stupirsi che sempre più persone decidano di dare uno sguardo al mondo di risparmio. Proprio in questo contesto, quindi, il conto corrente gioca sicuramente un ruolo molto importante, che ci permette di tenere al sicuro i nostri soldi.

Allo stesso tempo, è sempre consigliabile non abbassare la guardia, in quanto alcuni movimenti potrebbero finire sotto la lente d’ingrandimento del Imposta e gli stessi istituti di credito. Parliamo in particolare di Bonifici bancari che, anche nel 2022, continuano ad essere oggetto di controlli. Ma per quale motivo e soprattutto in quali casi? Quindi entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

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Conto corrente, attenzione alle tasse e agli assegni bancari sui bonifici: cosa c’è da sapere

Tempo fa abbiamo visto insieme quanto sia importante prestare fate attenzione con i trasferimenti ai bambini perché c’è qualcosa che potrebbe costarvi caro. Ebbene, solo soffermandosi sui bonifici, è bene sapere che spesso finiscono per attirare l’attenzione dell’amministrazione fiscale, soprattutto se i relativi movimenti non sono frutto del dichiarazione dei redditi o altro quantità particolarmente elevate.

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Ma non solo, per finire sotto la lente d’ingrandimento del fisco, troviamo anche il viaggi all’estero, soprattutto se contestualmente si registra la chiusura di un conto corrente in Italia. Il motivo per cui l’amministrazione fiscale tiene sempre alta l’attenzione sui diversi movimenti bancari, come è facile intuire, è legato alla lotta controevasione delle tasse e a rischio di raccolta differenziata.

In questo contesto, l’UIF, o ilUnità di informazione finanziaria della Banca d’Italia. Si segnala, però, che i controlli non riguardano solo i prelievi ATM e ATM, ma anche i bonifici, sia in entrata che in uscita.

Conto corrente, attenzione ai bonifici: quando scattano le verifiche fiscali

Entrando nel dettaglio, vi ricordiamo che il Impostain genere effettua controlli se la banca segnala operazioni sospette. Quest’ultimo, va sottolineato, può essere effettuato sia in entrata che in uscita. Al riguardo, peraltro, va ricordato che in realtà non esiste un limite particolare a cui fare riferimento. Questo perché ognuno di noi può avere tutto il denaro che vuole sul proprio conto corrente, a patto, ovviamente, che sia ottenuto per intero. legittimo.

Vi sono tuttavia alcune circostanze che possono attivare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, in particolare, come già accennato, in presenza di movimenti di importo rilevante. Nel caso lo sia aziende, ad esempio, si possono attivare assegni in presenza di prelievi superiori a mille euro in un giorno o 5.000 euro in un mese.

Per quanto riguarda il privati ​​cittadinila banca, invece, può decidere di inviare apposita segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria in caso di prelievo con importi superiori a 10mila euro in un mese, anche se è fatto in modo frazionato.

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Per quanto io Bonifici bancarinel 2022 è stata invece abbassata la soglia per l’importo dei bonifici, oltre la quale le banche devono inviare apposita segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. In particolare, tutte le transazioni finanziarie con importo superiore a 5mila euro. Contestualmente, in caso di movimenti sospetti, non è esclusa la possibilità che la segnalazione venga attivata anche per importi inferiori.

Conto corrente, attenzione agli assegni sui bonifici: i calciatori nel 2022

La stessa banca e il fisco potrebbero quindi chiederci chiarimenti in caso di movimenti sospetti. Spetta quindi all’interessato spiegare da dove vengono i soldi. Diversamente, infatti, il fisco potrebbe pensare che lo sia evasione delle tasse, con l’interessato che si troverebbe così di fronte ad una situazione dichiaratamente spiacevole.

È proprio per questo motivo che è sempre consigliabile tenersi tutto Ricevute e documenti che certificano il motivo per cui è stata trasferita una certa somma di denaro, soprattutto se particolarmente ingente. Ricordiamo, infine, che tra le banche che devono fare una specifica relazione su questo tema rientrano ovviamente le banche, ma non solo.

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Poste Italiane anche per l’attività bancoposta, il istituti moneta elettronica, istituti di pagamento, società di intermediazione mobiliare, intermediari finanziari iscritti all’albo e altri.

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