Secondo quanto riferito, lo staff di Boris Johnson ospiterà altre due feste di Downing Street

Dopo il scandali legato a parti detenute in presunta violazione delle restrizioni del coronavirus nel 2020, la posizione del primo ministro britannico Boris Johnson sembra peggiorare ulteriormente a causa di un’indagine di Telegrafo che si riferiva ad altre due parti presumibilmente tenutesi il giorno prima del funerale del principe Filippo del Regno Unito, marito della regina Elisabetta II, morto all’età di 99 anni il 9 aprile. Secondo Telegrafo, entrambe le celebrazioni si sarebbero svolte presso la residenza del primo ministro del Regno Unito a Downing Street la sera di venerdì 16 aprile, quando il paese è stato dichiarato in lutto nazionale per la morte del principe ed erano in vigore restrizioni pandemiche che vietavano gli assembramenti all’interno.

Infatti, a metà aprile l’Inghilterra era nel cosiddetto “seconda fase«Dal piano per uscire dalla reclusione, quando le regole consentivano di vedere in luoghi chiusi solo i familiari e una ristretta cerchia di amici e conoscenti.

Dopo che la notizia è stata diffusa venerdì, l’ufficio del Primo Ministro si è scusato con l’ufficio della regina per le due feste che hanno avuto luogo il giorno prima del funerale del principe Filippo. portavoce di Johnson Egli ha detto che è “deplorevole” che gli eventi siano avvenuti in un momento di lutto nazionale, ma non ha detto se Johnson si sarebbe scusato personalmente con la regina.

Entrambe le serate si sarebbero svolte in due aree separate della residenza per ospitare due colleghi che avevano cambiato lavoro: uno dei fotografi personali di Johnson e James Slack, il capo delle comunicazioni del Primo Ministro. Secondo alcuni testimoni citati anonimamente da Telegrafo, a un certo punto, le feste, con alcol e musica, si sono radunate e sono continuate ben oltre la mezzanotte.

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In totale sarebbero state presenti una trentina di persone. Non ci sarebbe però Boris Johnson, che secondo il suo portavoce era partito giovedì per recarsi nella sua residenza di campagna.

Negli ultimi mesi, Johnson e il suo staff sono stati oggetto di pesanti critiche per aver ospitato feste ed eventi in presunta violazione delle restrizioni. Ciò che ha suscitato più discussioni è stato il festa con oltre 100 ospiti organizzati a Downing Street la sera del 20 maggio 2020, all’inizio della pandemia, quando le regole erano che si poteva uscire di casa solo per una buona causa: per questo evento di qualche giorno fa Johnson si è scusato pubblicamente, con modalità ritenute poco convincenti sia dai suoi oppositori sia da parte del suo stesso partito, che ne ha chiesto ufficialmente le dimissioni.

Ai primi di dicembre, però, è stato rivelato il personale di Johnson e quello di alcuni ministri avevano organizzato feste d’ufficio in occasione del Natale 2020, altro periodo durante il quale il Regno Unito è stato in reclusione.

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