Lo si evince da due liste che il ministro Christianne van der Wal (Natura e Azoto) ha inviato martedì alla Camera. Uno sono i primi 100 emettitori di ossido di azoto, il secondo sono le prime 100 aziende che rilasciano più ammoniaca nell’aria. Entrambi sono fonti di azoto che, in natura, danneggiano la crescita delle piante vulnerabili.
guscio
La top 10 degli ossidi di azoto comprende anche quattro raffinerie: due di Shell e una di BP ed Esso. Anche le società industriali Dow Chemicals a Terneuzen e Chemelot Site Permit a Sittard-Geleen hanno registrato emissioni di oltre due milioni di chilogrammi nel 2019.
Rockwool BV di Roermond è al primo posto tra i primi 10 emettitori di ammoniaca con 259.000 chili nel 2019. Cinque nomi nella top ten riguardano aziende industriali, come Olam Cacao e Cargill Cacao a Zaanstad. Ci sono anche cinque grandi allevamenti tra i più alti emettitori di ammoniaca nei Paesi Bassi, la maggior parte nel sud dei Paesi Bassi.
Spazi naturali
Venerdì scorso, il governo ha deciso di affrontare il problema dell’azoto a un ritmo accelerato, concentrandosi principalmente sugli allevamenti situati vicino alle riserve naturali. Nel caso più estremo, il ministro del VVD Van der Wal non esclude l’esproprio. La notizia ha suscitato scalpore tra le famiglie di contadini che da generazioni coltivano nello stesso luogo.
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