Il piano di risparmio del gas dell’UE incontra la resistenza degli Stati membri |  Finanziario

Il piano di risparmio del gas dell’UE incontra la resistenza degli Stati membri | Finanziario

Il consiglio esecutivo dell’Unione Europea vuole che gli stati membri utilizzino il 15% in meno di gas naturale rispetto alla media per prepararsi all’interruzione della fornitura russa. Se i paesi dell’UE non raggiungono questi obiettivi e la necessità è soddisfatta, è possibile fissare obiettivi obbligatori.

La Grecia, tra gli altri, si oppone alle proposte. Il ministro dell’Energia greco Kostas Skrekas ha dichiarato in un’intervista radiofonica di non essere d’accordo con la natura vincolante del piano di austerità. Un portavoce del governo ha aggiunto che l’obiettivo di riduzione del 15% per la Grecia è inaccettabile. La Grecia avrebbe già compiuto molti sforzi per risparmiare gas.

Skrekas ha affermato che diversi paesi sono contrari al piano della Commissione europea. Secondo il ministro si opporrebbero anche Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta e Cipro. Anche Polonia e Ungheria hanno espresso riserve in precedenza. Se votano contro, i piani non andranno avanti. Richiedono una maggioranza di 15 Stati membri, che insieme rappresentano oltre il 65% dei cittadini dell’UE.

Venerdì gli ambasciatori dei paesi dell’UE discuteranno dei piani di emergenza energetica. Martedì i ministri dell’Energia ne discuteranno in una riunione in programma a Bruxelles.

Mercoledì, il commissario europeo Frans Timmermans ha già tenuto conto della resistenza in paesi come Spagna e Portogallo. Usano a malapena il gas russo e molta energia rinnovabile. Oppure gli Stati membri che negli ultimi anni hanno già notevolmente ridotto i propri consumi energetici e che dovranno quindi raddoppiare gli sforzi per risparmiare un altro 15% in più.

Il gruppo russo del gas Gazprom ha ridotto drasticamente le forniture di gas ai paesi dell’UE negli ultimi mesi. L’azienda non trasporta più gas, tra l’altro, nei Paesi Bassi, in Bulgaria, in Polonia e in Finlandia, ufficialmente perché questi paesi si rifiutano di pagare in rubli. La Germania, grande consumatore, riceve da tempo circa il 40% della normale quantità di gas russo attraverso l’importante gasdotto Nord Stream 1. A causa di lavori di manutenzione, il gasdotto è stato completamente chiuso, ma ad oggi un volume limitato di gas il gas sta circolando di nuovo.

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