Il mistero sembra risolto: ecco perché questi fossili di mostri marini sono qui

Il mistero sembra risolto: ecco perché questi fossili di mostri marini sono qui

Perché almeno 37 rettili marini delle dimensioni di uno scuolabus sono morti esattamente nello stesso posto in quello che oggi è il Nevada 230 milioni di anni fa?

Questa domanda ha preoccupato i paleontologi per decenni e sono state avanzate diverse teorie sul misterioso cimitero fossile degli enormi animali noti come ittiosauri.

Una teoria era che i giganti preistorici arrivassero a riva in massa a causa delle tossine delle alghe. Ma ora i ricercatori stanno pensando, tra le altre cose, al Museo Nazionale Smithsonian di Storia Naturale a tutt’altra spiegazione, e cioè che i fossili sono lì grazie a una particolare abitudine che i giganti dei mari hanno in comune con certi mammiferi marini di oggi.

Feto e bambini trovati

I ricercatori hanno utilizzato scansioni 3D per analizzare l’area e i fossili del Berlin-Ichthyosaur State Park nel Nevada nord-occidentale.

Hanno anche studiato la composizione chimica delle rocce attorno ai fossili. Lì, ad esempio, non hanno trovato alcuna indicazione di un improvviso aumento della crescita delle alghe, come affermava una teoria.

Inoltre, i paleontologi hanno notato che hanno trovato principalmente resti fossili di ittiosauri adulti, non giovani. Tuttavia, hanno trovato diverse piccole ossa e denti di ittiosauro. La svolta è seguita quando le cosiddette scansioni micro-TC hanno mostrato che si trattava di piccole ossa e denti di ittiosauri non nati e appena nati.

Fai molta strada

Secondo i ricercatori, questo dimostra che gli animali marini probabilmente hanno viaggiato molto nell’area per dare alla luce i loro piccoli in una parte sicura dell’oceano, lontano dai predatori. E questo Nevada di oggi è stato probabilmente il vivaio di antichi giganti per innumerevoli generazioni e centinaia di migliaia di anni.

In questo modo, il comportamento dei rettili marini assomiglia a quello delle odierne specie di balene, come le balenottere azzurre e le megattere, che attraversano regolarmente gli oceani per partorire in zone dove i predatori sono pochi. .

“Ora abbiamo la prova che questo comportamento risale a 230 milioni di anni fa”, afferma il primo autore Neil Kelley. in un comunicato stampa.

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