Sette leader del partito dell’ex primo ministro pakistano Imran Khan sono stati arrestati. Sono detenuti per aver organizzato le recenti proteste nel paese, ha detto la polizia nella capitale Islamabad.
Le proteste sono scoppiate dopo che Khan è stato arrestato martedì. Tra gli arrestati c’è Shah Mahmood Qureshi, che è stato ministro degli Esteri nel gabinetto di Khan per quattro anni.
Mercoledì sono già stati arrestati altri due leader del partito pakistano Tehreek-e-Insaf (PTI) di Khan: l’ex ministro delle finanze Asad Umar e l’ex ministro dell’informazione Fawad Chaudhry.
Lo stesso Khan è stato arrestato martedì in un caso riguardante accordi illegali con un imprenditore immobiliare. Dopo il suo arresto, si sono svolte proteste in diverse località del Pakistan. Secondo PTI, quattro persone sono state uccise.
La provincia del Punjab, dove sono state arrestate 945 persone, è ora autorizzata dal governo federale a schierare soldati. Un’altra provincia ha chiesto al governo di poter schierare anche l’esercito.
Khan è diventato primo ministro del Pakistan nel 2018, ma ha dovuto andarsene più di un anno fa dopo un voto di sfiducia. Da allora ha sostenuto elezioni anticipate e proteste organizzate. Il politico è ancora sostenuto da molti pachistani, nonostante decine di inchieste su corruzione e terrorismo.
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