Temperature in aumento e almeno sei settimane senza pioggia: l’Olanda è nuovamente alle prese con una grave siccità. Questo è ancora più veloce che nel 2018 e nel 2022. Tante estati estreme di fila: è una coincidenza o la velocità del cambiamento climatico è sottovalutata?
Il Canada soffre da settimane di caldo e siccità, provocando incendi boschivi all’inizio dell’estate. Il fumo di questi incendi boschivi è colorato cielo rosso di new york alla Norvegia.
Non ci dà fastidio questo fumo nel nostro Paese, ma anche qui è molto secco: non cade una goccia di pioggia da almeno un mese e mezzo.
C’è un legame tra queste notizie meteorologiche? SÌ. La corrente a getto, un vento occidentale normalmente forte a un’altitudine di circa 10 chilometri, è molto più debole del normale. Grandi pendoli si formano nelle aree di corrente e di alta pressione rimangono in un posto per settimane.
I modelli climatici hanno sottovalutato il caldo estivo
Torneremo alla corrente a getto tra un momento. Prima i modelli climatici. Una cosa la sappiamo per certo, dice a NU.nl il climatologo Dim Coumou della VU University di Amsterdam: i modelli hanno sottovalutato l’aumento del caldo estivo. Ciò emerge, tra l’altro, dalla pubblicazione dello scorso anno Ricerca sotto la direzione del KNMI.
Nel 2019, ad esempio, i Paesi Bassi hanno registrato per la prima volta temperature superiori ai 40 gradi. In Canada ha raggiunto addirittura i 50 gradi nel 2021. Si tratta di temperature che i climatologi ritenevano effettivamente impossibili al livello attuale di riscaldamento globale.
I modelli climatici prevedono “questo tempo” dopo il 2050
Con queste temperature più elevate aumenta l’evaporazione e con essa il rischio di siccità. Le precipitazioni sono più complicate. Quanta pioggia cade e dove cade la pioggia dipende dalla posizione delle aree di alta pressione (con tempo secco e soleggiato) e delle aree di bassa pressione (con rovesci). E per quanto tempo questi sistemi meteorologici rimangono in un posto.
È qui che la corrente a getto ritorna in questa storia. Con una forte corrente a getto, i periodi secchi e umidi si alternano rapidamente. Una debole corrente a getto può creare “blocchi” (aree di alta pressione che rimangono in un punto).
I modelli climatici prevedono che in futuro una tale area di alta pressione persistente si formerà più spesso in estate sulle isole britanniche e sul Mare del Nord. Esattamente dove si trova ormai da settimane. Ma questa previsione si applica solo alle estati successive al 2050, quando il mondo si sarà ulteriormente riscaldato.
“Sei splendide estati” non sono ancora state spiegate
Coumou sta ricercando “clima estivo persistente”. Ciò ha dimostrato l’anno scorso a cui porta la corrente a getto più debole ulteriori ondate di calore in Europa. Sono ricerca di tracciamento si concentra sul ruolo dei modelli di ruolo.
Che i modelli sottovalutino l’aumento della siccità oltre all’aumento delle ondate di calore non è una conclusione scontata tra gli esperti. Mentre è sorprendente che stiamo vivendo diverse estati secche di fila, potrebbe esserci anche qualcos’altro in gioco, dice il climatologo Frank Selten di KNMI: “Il modello degli ultimi anni, con alta pressione sopra le isole britanniche, scrivo per coincidenza. “
Secondo Selten, la corrente a getto potrebbe oscillare maggiormente in estate a causa dell’indebolimento della Corrente del Golfo. Questa è un’altra conseguenza del riscaldamento globale. Ma sebbene questa Corrente del Golfo più debole sia già stata misurata, questo insieme di forze non è ancora progredito a sufficienza, secondo Selten. Pensa quindi che si tratti (ancora) di variazioni naturali della corrente a getto. Quindi coincidenza.
Eppure è chiaro che anche ai modelli manca qualcosa, continua Coumou. “Ma non è ancora chiaro cosa si perdono. I modelli stanno sottovalutando le fluttuazioni naturali a lungo termine? O stanno anche sottovalutando l’influenza del cambiamento climatico sulla corrente a getto?”
Oppure, anche Coumou ritiene possibile: entrambi. Questa incertezza ha conseguenze per le nostre estati future. Sappiamo che diventeranno più caldi e più secchi, ma non sappiamo ancora quanto velocemente.
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