Coronavirus, 4.458 nuovi casi e 22 altri decessi | Esperti: coefficiente di buffer positivo maggiore del 3%, “diga” pandemica rotta

LA MAPPA E LA GRAFICA INTERATTIVA> La situazione del contagio in Italia

Dei 65.952 attualmente sieropositivi, 358 sono in terapia intensiva, 3.925 ospedalizzati con sintomi (+143) e 61.669 in isolamento domiciliare (+3.212). I liberati e guariti sono complessivamente 236.363 con un incremento di 1.060.

Di conseguenza, la Campania continua ad essere la regione con il maggior numero di contagi con 9.925 campioni prelevati. Il totale positivo si attesta quindi a 16.464 contro 65.4892 test effettuati. Nelle ultime 24 ore c’è un solo ferito mentre i guariti sono 149.

Sestili: rialzo del 3% interrotto tra positivi e tamponi In Italia si supera quella che gli esperti hanno definito la “diga” della pandemia, ovvero il valore soglia del 3% che indica la relazione tra casi positivi e campioni prelevati. Lo afferma il fisico Giorgio Sestili, fondatore e uno dei curatori della pagina Facebook “Coronavirus: dati scientifici e analisi”. Il superamento di questo valore spiega l’aumento dei casi verificatosi il 7 ottobre. Oggi i casi sono aumentati oltre la soglia di 4.400 con 120.000 campioni prelevati.

Il valore di soglia del 3% è stato calcolato dallo scrittore e ingegnere Thomas Pueyo in un articolo che è diventato virale la scorsa primavera e da allora questa soglia ha trovato un grande consenso anche nel mondo scientifico. “Questo è un valore che indica che l’obiettivo è quello di prendere molti campioni e trovare pochi punti positivi”, ha osservato Sestili. Ad agosto, il rapporto dei casi di test positivi era di poco superiore a 1, ha continuato il fisico, ma ora siamo al di sopra del 4%: “Significa sì
la diga è rotta e ora mancano molti casi. “Si tratta di un valore superiore alla soglia, ma inferiore a quello riscontrato ad esempio nell’aprile 2020, quando il rapporto tra i casi testati e i tamponi era intorno al 10%.

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In generale, ha proseguito l’esperto, possiamo dire che fintanto che il rapporto è basso i casi testati sono quasi tutti veri,
come è successo in estate. Se, al contrario, il rapporto aumenta, i casi iniziano a scivolare: i test non riescono a raggiungerli tutti.
e chi scappa continua a diffondere l’infezione. Il superamento del valore di soglia del 3% “giustifica il salto in alto di ieri: quando si è rotto l’argine si prevede un aumento dei casi, il cui numero probabilmente continuerà ad aumentare nelle settimane a venire. “.

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