Punti principali del rapporto sull’economia sommersa e illegale in Italia
L’economia non osservata, composta da lavoro nero e attività illegali, non ha subito una riduzione neanche durante i governi Conte e Draghi. Secondo un rapporto recente sull’economia sommersa e illegale in Italia, questa forma di attività continua a prosperare nonostante gli sforzi dei governi precedenti.
Nel 2021, ci sono circa 73.000 lavoratori in nero in più rispetto all’anno precedente, con un aumento dell’1,5% nei lavoratori dipendenti non regolari e del 5,1% nei lavoratori indipendenti non regolari. Questo aumento continua a mettere a rischio i lavoratori, che non hanno accesso a diritti e tutele fondamentali.
Si avvicina alla soglia di 3 milioni il numero di persone che rappresentano la categoria dei lavoratori più esposti a salari bassi, infortuni e morti bianche. Questa situazione continua a evidenziare le disuguaglianze presenti nel sistema lavorativo italiano.
Le attività illegali in Italia hanno raggiunto i 18 miliardi di euro, che includono il consumo di droga, le sostanze stupefacenti e la spesa per le prostitute, arrivata a 4,5 miliardi di euro. Questo è un dato preoccupante e dimostra quanto sia diffuso e radicato il problema dell’economia sommersa nel nostro paese.
Nel 2021, l’economia non osservata è cresciuta del 10% rispetto al 2020, raggiungendo un valore di 192 miliardi di euro. Nonostante il PIL abbia superato i livelli pre-pandemia, l’economia sommersa e le attività illegali continuano a crescere ad un ritmo superiore, mettendo a rischio la stabilità economica del paese.
L’incidenza dei lavoratori irregolari nel lavoro domestico e nei servizi alla persona supera il 40% del totale. Questo fenomeno sembra essere particolarmente presente nei settori legati all’assistenza domiciliare e all’assistenza agli anziani, dove la mancanza di controlli favorisce il lavoro nero.
Nel 2021, l’economia sommersa valeva 173,9 miliardi di euro, con il 9,5% di incidenza sul PIL. I redditi non dichiarati equivalgono al 5% del PIL, mettendo in evidenza l’impatto che questa forma di economia ha sull’economia ufficiale.
L’economia illegale comprende attività proibite dalla legge e quelle svolte da operatori non autorizzati, con un valore totale di oltre 18 miliardi di euro. Questo dato richiama l’attenzione su questioni come il traffico di droga e la prostituzione, che rappresentano una parte significativa dell’economia illegale.
Il traffico di droga rappresenta la maggior parte dell’economia illegale, con un valore di 13,7 miliardi di euro, seguito dalla prostituzione con un aumento dell’11,8%. Questi dati evidenziano la necessità di affrontare con urgenza questo problema, che mina la legalità e il benessere dell’Italia.
Il rapporto sull’economia sommersa e illegale in Italia mette in luce la persistenza di questo fenomeno nonostante gli sforzi dei governi passati. È necessario adottare misure efficaci per contrastare l’economia nera e illegale e promuovere uno sviluppo economico sano e sostenibile del nostro Paese.
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