Ora Lagarde deve ridurre i tassi o andiamo dritti verso la stagnazione – Hamelin Prog

Ora Lagarde deve ridurre i tassi o andiamo dritti verso la stagnazione – Hamelin Prog

L’inflazione in Europa sta diminuendo in modo più rapido del previsto e si prevede che scenderà al di sotto del 2% l’anno prossimo, secondo le ultime stime. Questa notizia è importante perché potrebbe influenzare la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE).

La BCE si sta preparando a ridurre i tassi di interesse, ma senza chiudere completamente il suo portafoglio. Questa mossa potrebbe essere un segnale di preoccupazione per l’economia europea e potrebbe mirare a stimolare la crescita mediante un’ulteriore riduzione dei tassi di interesse. Tuttavia, la BCE non ha ancora annunciato nulla in proposito.

Nonostante i miglioramenti nell’inflazione, il rischio di una recessione economica in Europa non è ancora scongiurato. Gli economisti sono cauti sulla possibilità di una ripresa duratura e stanno monitorando da vicino la situazione. La BCE sembra anch’essa incerta sulla politica monetaria da adottare, con la sua nuova presidente Christine Lagarde che non ha fatto riferimento a una futura riduzione dei tassi di interesse.

Negli Stati Uniti, l’inflazione è diminuita rispetto al mese precedente, con un aumento annuale dell’2,4% registrato a novembre 2023. La componente che ha registrato la crescita più rapida è stata quella dei prezzi di cibo, alcolici e tabacco. Inoltre, i prezzi al consumo hanno registrato un calo mensile dello 0,5%, indicando un rallentamento degli aumenti dei prezzi.

Secondo le previsioni della Banca d’Italia, i prezzi al consumo in Italia si prevede che si manterranno entro il 2% per i prossimi tre anni. Questa notizia è incoraggiante per i consumatori italiani che potrebbero beneficiare di una maggiore stabilità dei prezzi nel prossimo futuro.

Infine, la BCE ha deciso di interrompere il rinnovo di titoli di Stato nel programma PSPP. Questo è un importante cambiamento nella sua politica monetaria e potrebbe avere un impatto significativo sui mercati dei titoli di Stato.

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Tutte queste notizie indicano una crescita economica contenuta nel breve periodo, con una stima ridotta del PIL per il 2023 e il 2024. Gli economisti sono cauti ottimisti, ma rimangono cauti sull’evoluzione futura dell’economia europea. Continueranno a monitorare attentamente gli indicatori economici per avere una visione più chiara di quale direzione prenderà l’economia europea.

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