Sensori spray per la diagnosi del cancro ai polmoni in studio allHamelin Prog

Sensori spray per la diagnosi del cancro ai polmoni in studio allHamelin Prog

Uno “spray” per il rilevamento precoce del tumore ai polmoni potrebbe essere una realtà grazie ai progressi dei ricercatori del MIT. Il team di scienziati sta infatti lavorando su nanosensori inalabili che potrebbero rivoluzionare l’approccio alla diagnosi di questa grave malattia.

I nanosensori potrebbero essere erogati sia da un inalatore che da un nebulizzatore, rendendo il loro utilizzo molto semplice ed efficace. Quando i nanosensori entrano in contatto con le proteine legate al tumore, producono un segnale che si accumula nelle urine. Questo segnale può essere facilmente rilevato con l’uso di una semplice striscia di carta reattiva.

Gli esperti sostengono che questa nuova tecnologia potrebbe sostituire o integrare la tomografia computerizzata (Tc) come metodo di diagnosi del cancro ai polmoni. Questo sarebbe particolarmente utile nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a macchinari come la Tc è limitato.

I nanosensori sono composti da nanoparticelle polimeriche rivestite con un codice a barre del DNA. Questo codice viene rilasciato quando il sensore incontra enzimi chiamati proteasi, che sono specificamente iperattivi nei tumori.

Per somministrare i nanosensori sono state sviluppate due formulazioni diverse: una soluzione aerosolizzata e una polvere secca. Una volta assorbiti dai tessuti polmonari, i nanosensori incontrano le proteasi e rilasciano i codici a barre. Questi codici a barre circolano nel flusso sanguigno e vengono poi eliminati attraverso le urine.

I ricercatori hanno quindi creato un test a flusso laterale utilizzando una striscia di carta reattiva per rilevare i codici a barre. Il test è in grado di rilevare fino a 4 diversi codici a barre del DNA, ciascuno dei quali corrisponde a una diversa proteasi.

Per valutare l’efficacia del sistema diagnostico, è stato condotto uno studio su topi geneticamente modificati con tumori polmonari simili a quelli umani. I risultati hanno dimostrato la capacità di rilevare tumori polmonari allo stadio iniziale.

READ  Morbillo, allerta per la nuova variante in Italia: Sfugge ai test - Il Tempo

Nonostante questi risultati promettenti, si ritiene che per una diagnosi accurata nell’uomo possa essere necessario l’utilizzo di un numero maggiore di sensori. Pertanto, sono previsti ulteriori studi clinici su pazienti nel prossimo futuro.

Questa nuova tecnologia potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella diagnosi precoce del tumore ai polmoni, offrendo a molti pazienti la possibilità di un trattamento tempestivo e più efficace.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *