SPIRITO FREDDO – Chiesa benvenuta alla Juve! McKennie è sinonimo di affidabilità. Kulusevski cosa ti è successo?

Ci si aspettava una vittoria totale. E questo è stato il caso contro la Dynamo Kiev. Difficile stabilire quale sia il reale progresso di questa squadra, grazie ad un avversario troppo debole e alle modifiche apportate rispetto al Benevento. Tralasciando i soliti sospetti, Ronaldo in primis, possiamo analizzare l’andamento e il momento generale di alcuni single, in particolare tre giovani sbarcati quest’anno alla Continassa. Obbligatorio riservare al riparo Chiesa, tornato a presidio sul lato destro del centrocampista, ma in posizione più ristretta del solito con licenza, anche obbligo di concentrazione secondo gli ordini di Pirlo. Grazie a questa mossa, l’ex viola brindò al suo primo gol in Juventus e Champions League, 20 anni dopo il padre. Testa sontuosa, non proprio la sua specialità e per questo merita un doppio applauso. Il figlio d’arte ha firmato la serata perfetta, propiziando il 750esimo gol in carriera di Sua Maestà Ronaldo e fornendo aiuto a Morata. Il 23enne genovese è stato al centro del gioco anche nella fase di non possesso. Siamo in attesa di conferme, dal derby di sabato, ma Chiesa si candida a diventare un punto fermo nella scacchiera di Pirlo.

McKennie ha strappato un altro sorriso all’allenatore della Juventus. Al fianco di Bentancur, il 22enne americano è stato come sempre bravo nell’aggressività e nel recupero palla, praticamente un dogma nel gioco a cui punta Pirlo. Intervento a Chiesa per l’azione di ripartenza che porta poi in rete di Morata. Il giocatore unisce tanta sostanza a sprazzi di tecnica e anche se ogni tanto sbaglia, cerca sempre di risolvere il problema di persona. Purtroppo ad avvicinarlo con Davids o Vidal, come qualcuno ha fatto ingenuamente a inizio stagione, ma non gli mancano personalità e determinazione. Tradotto, stiamo parlando di un giocatore affidabile.

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Note dolorose in una serata positiva arrivano da Kulusevski, inserito al posto di Chiesa alla mezz’ora di recupero. Quindici minuti senza infamia e senza lodi per l’antico Parma. Merita infatti un voto negativo per aver mancato per due volte il passaggio facile con cui è riuscito a innescare il contropiede. Dopo il primo gol contro la Samp e un richiamo contro il Verona, il 20enne svedese ha subito una brusca battuta d’arresto. E la terza panchina consecutiva è la certificazione. Il grande talento non basta se non c’è continuità nella prestazione. La mancata definizione di un ruolo lo penalizza sicuramente ed è sicuramente indebolito se schierato a centrocampo, rispetto ad una posizione più avanzata. Quando agisce sul trequarti, ad esempio, fa molto di più. A parte le considerazioni tattiche, la domanda è inevitabile. Dopo l’euforia iniziale, Kulusevksi sta pagando l’impatto con il grande club?

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