Dopo i piccoli miliardi di liquidità di aprile, annunciati in una conferenza stampa relativa a un decreto “a saldo zero”, il primo racconto siamo tornati indietro con il cash back, annunciando rimborsi fino a 150 euro per gli acquisti di Natale 2020 con carta di debito e credito.
Peccato che l’articolo 11 comma 3 del decreto attuativo cashback (decreto ministeriale del 24.11.2020 n. 156) prevede che, per gli acquisti effettuati durante questo periodo, il limite massimo di rimborsi erogabili sia 227,9 milioni di euro. Non sorprende quindi che, di fronte ai circa 5,8 milioni di italiani che hanno accumulato un diritto di rimborso medio di 35 euro, stia venendo meno il silenzio istituzionale sull’iniziativa. I circa 200 milioni che erano stati resi disponibili nel mondo reale sono semplicemente scomparsi. Quella che i comunicatori di Palazzo Chigi e l’interprete davano loro molto di rado.
Molto maggiori sono le risorse disponibili per i rimborsi relativi agli acquisti effettuati nel corso dei due semestri del 2021 e del primo semestre 2022: circa 1,35 miliardi a semestre. Resta da capire, in termini di rapporto qualità-prezzo (4,75 miliardi in due anni), il valore dell’iniziativa.
Enrico Zanetti, 2 gennaio 2020
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