Crisi di governo in diretta: dimissioni di Conte, consultazioni di domani, trattative intense

Roma, 26 gennaio 2021 – La cronaca della giornata di passione per il governo dimissionario:

14.45 – Conte esce dall’emiciclo, l’intervista al presidente Roberto Fico è durata un’ora e mezza, sproporzionatamente più lunga di quella con il presidente della Camera, Casellati, solo un quarto d’ora.

14.20 – Se sul fronte che sostiene il governo Conte si moltiplicano le divisioni, anche il centrodestra non appare affatto compatto. Tanto è vero che le delegazioni stanno ancora decidendo se riunirsi o meno come muratore per le consultazioni. In particolare Forza Italia insiste sul governo di unità nazionale, Lega e FdI per il voto. Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, però, si affretta a precisare: “Facciamo affidamento sulla saggezza del capo dello Stato. Abbiamo detto che se tutti i migliori si uniscono per affrontare l’emergenza e un governo di unità nazionale stabile e serio si può creare e non essere ricattato. Altrimenti, lo strumento vota. Siamo disponibili a fare tutto il necessario per gli italiani. Ma non c’è possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra ”.

14.00 – Dopo aver incontrato per mezz’ora il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, Conte è diventato vicepresidente della Camera, Roberto Fico. Intanto, dopo la costituzione del gruppo dei Dirigenti, che conta già dieci membri, arriva un’altra posizione contraria al voto: “Diremmo sì a una maggioranza Ursula, è quella che sostiene la Commissione in Europa, una maggioranza filoeuropea”. “, dichiara Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa. Per Della Vedova, invece,” una nuova maggioranza europeista richiede un nuovo presidente del Consiglio “.

13.40: Salvini anticipa lo spirito dell’incontro pomeridiano con la famiglia: “Mentre Conte si dimette e Pd, 5Stelle e Renzi stanno litigando, la Lega ora incontra la segreteria politica. Dato un chiaro NO alla perdita di tempo e governi pasticciati, figli di parlamentari in vendita, insieme a sindaci e governatori stiamo lavorando per risolvere le questioni relative al fondo di fine rapporto, rimborsi fantasma e rinfreschi, a un piano di vaccinazioni molto tardivo e i medici promessi dal governo e non ancora arrivati ​​negli ospedali, la riapertura sicura di scuole, la riapertura di negozi, bar, ristoranti, palestre, impianti sportivi e realtà culturali. Altri lottano per le sedie e per guadagnarsi da vivere, noi ci occupiamo della vita vera e degli italiani ”. La tesi è chiara: votare per lui (e per Meloni) è l’unica via d’uscita.

13.15 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lascia Palazzo Giustiniani dopo aver incontrato per circa mezz’ora la presidente del Senato Elisabetta Casellati.

12.57 – Il leader della Laga Matteo Salvini conferma la non compattezza del centrodestra a un governo Conte Ter.

12.46 – Dopo aver lasciato il Quirinale, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato a Palazzo Giustiniani per comunicare le proprie dimissioni al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Subito dopo andrà alla Camera il presidente del Consiglio, al presidente Roberto Fico.

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12:30 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lasciato il Quirinale dopo essere stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal quale ha rassegnato le dimissioni. L’incontro è durato circa mezz’ora.

12.25 – Matteo Salvini, alle 12 si è riunito il Consiglio federale della Lega. Discuteremo delle prossime mosse del centrodestra e di come arrivare al Quirinale. Secondo un grande partito di via Bellerio, per il momento, l’ipotesi è che le forze di opposizione dovrebbero essere separate al Colle. Ma il vertice pomeridiano di coalizione sarà decisivo. La posizione di FI diverge da quella di Lega e Fdi, che ora punta solo al voto, non considera né conteggio né alternative. Quindi non contemporaneamente a un possibile governo del Pd (“Non saremo mai con i dem”, spiega la stessa fonte), né a un governo di unità nazionale. Quest’ultima ipotesi non è esclusa dai forzanti.

12h00 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è appena arrivato al Quirinale per essere ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le dimissioni. Manca intanto l’incontro tra governo e regioni, previsto per le 16, sul Fondo per la ripresa. Il Ministro Francesco Boccia, sentito il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ei Presidenti di Anci e Upi, Antonio Decaro e Michele de Pascale, hanno annullato la riunione in cui avrebbe dovuto anche il Presidente del Consiglio Conte partecipare. Il gruppo dei dirigenti è nato al Senato.

11:30 – compatto centrodestra sul no al conteggio ter. “Il centrodestra formato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia farà le stesse scelte, anteponendo la propria coesione a ogni altra ipotesi. Siamo una coalizione al servizio dell’Italia. Ci muoveremo insieme perché lo vogliono gli italiani, che ci vedono come un futuro e una sicura garanzia di governo per il Paese ”, ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Dalle nuove aperture del Pd a Renzi. Un ritorno di Renzi in maggioranza? “Nessuno può porre il veto a nessuno, mai dire mai in politica. Leggiamo con grande interesse che Renzi dice che non dovrebbero esserci veti su Conte, partiamo da lì per un ragionamento veloce ma solido ”, ha detto Debora Serracchiani, vicepresidente del Pd.

11:15 – I luoghi del Movimento Cinque Stelle intorno al Primo Ministro. “La nostra posizione per uscire da questa assurda crisi di governo è chiara: dopo Conte c’è Conte. I giochi politici non ci interessano e non fanno parte del nostro modo di fare politica ”. È quanto afferma Tiziana Beghin, capo della delegazione M5 al Parlamento europeo. “Il presidente del Consiglio – prosegue – ha riportato l’Italia al posto che merita in Europa. Grazie alla sua autorità, abbiamo avviato questo cambiamento nella politica europea, necessario per ripristinare la fiducia dei cittadini nell’Unione europea. Dal fondo di stimolo alla sospensione del Patto di stabilità e crescita, dal green new deal agli investimenti digitali. Grazie al Movimento 5 stelle ea Giuseppe Conte, questa Europa non parla più la lingua incomprensibile degli eurocrati ma dà le risposte giuste ai cittadini che soffrono ”.

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11.00 – Si attiva in questa fase, Forza Italia ha cura di precisare la sua posizione. Quindici profughi di Forza Italia pronti a diventare maggiorenni? “È una bugia, Rocco Casalino getta nomi falsi nella mischia, li lascia filtrare per creare tensione alle feste o per distrarre dai nomi veri”. Il senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, racconta a Radio 24. “Ci sono anche io e sono ancora furioso, ma Conte non avrà la possibilità di allargare la maggioranza, ha barato e ha anche bluffato con la testa del stato. “. Lo dimostra anche il Pd: “Il passaggio delle dimissioni di Conte deve servire a trovare una maggioranza maggiore in Parlamento. Conte chiede alle forze europeiste, socialiste e liberali un patto legislativo che assicuri un governo forte che sappia gestire con efficacia e autorevolezza la crisi pandemica, il piano di vaccinazioni, le risorse della ripresa. Il voto sarebbe negativo di fronte ai problemi che il Paese sta affrontando. Crediamo che non ci sia alternativa alla maggioranza sostenuta da Conte. Si tratta di costruire una maggioranza sempre più forte. Se ciò non è possibile, esiste il rischio di voto. E il Pd non ha paura del voto ”. Così Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori Dem.

10.45 – Aumentano le dichiarazioni dei politici sugli scenari. Giorgio Mulé, portavoce dei gruppi parlamentari Forza Italia, ribadisce la posizione di Berlusconi: “Governo di unità nazionale o voto”. L’alleato “Cambiamo”, attraverso la voce degli eurodeputati Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli e Alessandro Sorte, cita esplicitamente il nome di Mario Draghi a capo di un nuovo esecutivo. Emma Bonino propone di riprodurre in Italia la maggioranza che sostiene la Commissione Europea, che in Italia raggiungerebbe Forza Italia. Resta da capire la posizione di Colle, dalla quale – come al solito – non trapelano per il momento indiscrezioni.

10:30 – Da Mattarella Conte porta la sua proposta di allargare la maggioranza: un governo di responsabilità nazionale, aperto a moderati e liberali di centro, ma senza Lega e Fdi. “Adesso vedremo se il bersaglio ero io”, commenta il premier. “Ha ragione Conte a dimettersi oggi, poiché le sfide che il Paese deve affrontare sono difficili e impegnative, e oggettivamente non potrebbero essere affrontate con una maggioranza solitaria e fragile, con una maggioranza effettivamente divisa o frutto di un reclutamento improvvisato in Parlamento”. L’apertura sembra arrivare da Mariastella Gelmini, responsabile del gruppo Forza Italia alla Camera. Abbiamo fiducia nel presidente Mattarella, non abbiamo mai convocato le elezioni perché sappiamo che questo è un momento di estrema difficoltà in cui la politica non può essere divisa e non può perdere tempo. Ma una ristampa della stessa maggioranza che sosteneva il conte bis, con le stesse debolezze, non avrebbe senso ”.

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10.00 – Conte comunica le proprie dimissioni al Consiglio dei Ministri e ringrazia ciascuno dei Responsabili dei Dicasteri.

09h00 – Il primo ministro Giuseppe Conte si trova a Palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri inizierà a breve
che il presidente del Consiglio comunicherà le sue dimissioni, poi andrà al Colle.

Ma facciamo un passo indietro. La mattinata più “lunga” per Giuseppe Conte è iniziata presto, con la certezza che il capo del governo avrebbe intenzione di fare dimettersi dal gabinetto per poi salire al Quirinale e formalizza la decisione al presidente Mattarella con tutti gli attributi della burocrazia. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, la strada sembra spianata e anche la direzione: quella di un nuovo esecutivo guidato nuovamente dall’attuale presidente del Consiglio. Sarebbe il conte Ter. Unica ipotesi che prendono in considerazione Pd, M5S e Leu, il tentativo di formare un gruppo parlamentare di “responsabili” – sfuggito all’opposizione o IV non allineato con Renzi – al Senato, le cui figure alla mano Conte non gode plus sostegno a maggioranza definita. Le trattative e le discussioni con i “produttori” non hanno avuto l’effetto desiderato, quindi non resta che fare un passo indietro e poi andare avanti.

Ecco cosa sta succedendo adesso

Consultazioni

Ma chi sosterrebbe il conte Ter? Guardiamo al centrodestra, ovviamente, a questo Udc che ha dichiarato di voler restare al centrodestra, gli scontenti di Forza Italia e Italia Viva, anche se Dem e pentastellati non vogliono più conoscere Matteo Renzi. Ma la posta in gioco è troppo alta. Mercoledì inizieranno le consultazioni al Quirinale, che sarebbero brevi e concise. Mattarella non vuole portare oltre la crisi mentre Conte chiede garanzie prima di accettare un nuovo incarico.

Opposizione

L’opposizione, da parte sua, è divisa: Lega e FdI invocano le urne, Berlusconi chiede un governo di base primo stile repubblica mentre Renzi osserva in attesa di ufficializzare da vicino la linea IV. Certamente domani, con un governo che si dimette, La relazione del ministro Bonafede sulla giustizia non sarà discussa in Senato dove altrimenti il ​​conte bis avrebbe ricevuto una certa sconfitta.

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