(ANSA) – NEW YORK, 10 FEB – Larry Flynt, fondatore e direttore della rivista a luci rosse “Hustler”, è morto a Los Angeles all’età di 78 anni. Paralizzato dalla vita in su da un tentato omicidio nel 1978, Flynt morì per problemi cardiaci.
Il “re del porno” si era fatto conoscere attraverso una serie di battaglie legali ispirate alla difesa della libertà di espressione, cioè anche della pornografia. Era stato spesso in contrasto con la destra religiosa e una volta aveva citato in giudizio il telepredicatore Jerry Falwell in un caso che era andato alla Corte Suprema. Quattro anni fa, dopo che Donald Trump è stato eletto alla Casa Bianca, ha lanciato la sua ultima sfida: ha offerto 10 milioni di dollari “in contanti” a chiunque avesse fornito prove sufficienti per avviare il processo di impeachment ed espellere il presidente dell’azienda. Fedele sostenitore e finanziatore dei Democratici, l’editore miliardario non era estraneo a iniziative sensazionali. Come quando nel 1998 scese in campo per difendere Bill Clinton, travolto dallo scandalo Monica Lewinsky, e offrì soldi a chi aveva smascherato storie di tradimento da parte dei leader repubblicani. Un senatore ha pagato per questo. Poi nel 2011 si è schierato con Anthony Weiner, il marito dell’assistente personale di Hillary Clinton costretto a dimettersi dal Congresso per foto dure inviate a minorenni. Flynt gli ha offerto un lavoro nel suo Impero Rosso con uno stipendio superiore a quello di un parlamentare. (MANIPOLARE).
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