Abituati a tutto tranne la protezione solare |  Onlus Radio 1

Abituati a tutto tranne la protezione solare | Onlus Radio 1

Come nuotatore, mi sdraio sempre a faccia in giù nell’acqua. All’inizio della primavera vedo crescere i fusti delle canne, le piante acquatiche spuntare come arbusti dalle profondità, i banchi di persici e scardole, o un’abramide che si aggira sul molo come un adolescente.

La carpa continua a nuotare stoicamente

Eppure continua a stupirmi, tutto ciò che avviene sotto la superficie dell’acqua, che dall’alto appare così uniformemente bruno-azzurra. Quando ho fatto un viaggio da solo di recente, sei carpe sono spuntate dal nulla. Ero inorridito.

Mentre li ho visti molte volte prima, anche in prossimità di altri nuotatori, anche navigando tranquillamente tra le gambe di bambini che scalciano. Se avessero potuto vedere pesci delle dimensioni di un bassotto passare a pochi centimetri da loro, penso che sarebbero scappati piangendo e urlando. Non la carpa, nuota stoicamente. Il pesce è abituato a qualcosa, da noi.

Crema solare

Abituati a tutto tranne la protezione solare. Siamo consapevoli dei rischi di prendere il sole senza fine e sappiamo che si brucia ancora più velocemente in acqua che sulla terraferma. E così applichiamo rapidamente uno strato extra prima di fare una nuotata. Uno strato che ci lava subito.

Scienziati canadesi hanno mappato cosa fa la lozione solare nell’acqua dolce, o almeno cosa fa alla dafnia. Dopo due giorni di esposizione, i minuscoli crostacei faticano a navigare nell’acqua. E dopo due settimane, sono morti. E naturalmente questo provoca una reazione a catena, perché i pesciolini nell’acqua vivono di daphnia, e i pesci grandi vivono di pesci piccoli, ed è così che l’intero ecosistema crolla.

Continuiamo a lubrificare

Se fosse il contrario, se ci fossero animali che hanno invaso il nostro ambiente di vita durante l’estate con sostanze nocive che ci hanno fatto perdere il senso dell’orientamento, e potrebbero anche morire per questo, avremmo sterminato da tempo questi animali. Vedi il bruco della processionaria della quercia, vedi la cimice, vedi il topo. Ma siamo umani, quindi non scenderemo a compromessi: continueremo a sparare, continueremo a nuotare, continueremo a imbrattare.

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Ma forse possiamo restringere un po’ il campo? Forse possiamo tornare a remare nella pozzanghera in magliette di cotone come facevamo quando eravamo bambini con le spalle bruciate dal sole? O se lubrifichiamo, almeno non farlo subito prima di entrare in acqua. Lubrificare per te stesso, non per le pulci d’acqua. Qualcosa del genere.

E, se hai il coraggio, metti la testa nell’acqua e guarda cosa succede sotto le tue gambe.

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