Addio a Ned Beatty, tra i protagonisti di “A Quiet Weekend of Fear” e “Superman”

I personaggi di Beatty erano molto spesso sciocchi e di buon carattere, i suoi ruoli erano secondari, ma spesso memorabili, tanto che gli spettatori potevano non ricordare il suo nome ma avrebbero sicuramente riconosciuto il suo volto.

Nata nel 1937 e cresciuta in Kentucky, pescando e lavorando nelle fattorie, Beatty ha iniziato a cantare per pochi centesimi in quartetti gospel e in un negozio di barbiere. Si è poi esibito in teatro, passando dai piccoli palchi a Broadway. Il suo debutto cinematografico è arrivato nel 1972 in “Un tranquillo weekend di paura” diretto da John Boorman in cui interpreta uno dei quattro amici che intraprendono un viaggio in canoa che si rivela irto di insidie. La scena in cui viene brutalizzato e violentato è rimasta così impressa nella mente delle persone che l’attore stesso ha rivelato anni fa che per strada stava ancora gridando la frase “Urla come un maiale”.

Beatty ha ricevuto una nomination all’Oscar come attore non protagonista per il ruolo del dirigente d’azienda Arthur Jensen in “Fifth Estate”: il suo monologo di tre minuti è uno dei più grandi della storia del cinema. È stato memorabile quanto Otis, lo sciocco scagnozzo del malvagio Lex Luthor in i primi due film di “Superman” con Christopher Reeve.

Gli altri suoi film lo includono in “All the President’s Men”, The Big Easy, “Charlie Wilson’s War” e “Shooter”. In televisione è stato tra i protagonisti di serie come “Homicide” e “Pappa e ciccia”, dove interpretava il padre di John Goodman.

In un’intervista del 1977 con New York Times, ha spiegato perché ha preferito essere un attore non protagonista: “Le star non vogliono mai lanciare una palla curva al pubblico, ma la mia grande gioia è lanciare la palla curva. Ma amano sorprendere il pubblico, rappresentare l’inaspettato”.

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