Afghanistan, affonda Biden: un fallimento totale. “Evacuazione? Non garantisco”

Per molti, è la resa totale dell’America ai talebani a Kabul. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si sente alle corde. Torna in televisione riconoscendo che il ritiro Usa è iniziato come un disastro perché tutti sono stati colti alla sprovvista, ma con aria di minaccia quasi disperata cerca di rassicurare: “Riporteremo a casa tutti gli americani e anche gli afgani che hanno collaborato con noi. “Il successo del ritiro? Non posso garantirlo, devo essere sincero. Quello che è certo è che se i talebani ci attaccano, avranno una risposta immediata e forte. Qualsiasi attacco alle operazioni di evacuazione dell’aeroporto di Kabul avere conseguenze devastanti. Siamo “in costante contatto con i vertici talebani per evitare che ciò accada”. Arrivo di un esercito di profughi. Tutte le rotte puntano verso Emergenza Italia: “10mila persone cercano un volo per fuggire”. Amnistia: prove dei massacri dell’UNICEF: “Già 550 bambini uccisi” Ma le immagini provenienti dalla capitale afghana, anche se…

Per molti c’è La resa totale dell’America ai talebani a Kabul. Il presidente americano, Joe Biden, si sente alle corde. Torna in televisione riconoscendo che il ritiro americano è iniziato come un disastro perché tutti lo erano preso alla sprovvista, ma con aria di minaccia quasi disperata, cerca di rassicurare: “Riporteremo a casa tutti gli americani e anche gli afgani che hanno collaborato con noi”. Il successo del ritiro? Non posso garantirlo, devo essere onesto. è certo che se i talebani ci attaccano, avranno una risposta immediata e forte. Qualsiasi attacco alle operazioni di evacuazione dell’aeroporto di Kabul avrà conseguenze devastanti. Siamo in costante contatto con la leadership talebana per evitare che ciò accada.

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Ma le immagini provenienti dalla capitale afghana, anche se 15.000 funzionari americani e civili afgani hanno già lasciato il Paese (con l’aumento del ponte aereo questo fine settimana potrebbero raggiungere una media di 8.000 al giorno), sconcertano e tengono il presidente degli Stati Uniti in carica costante. E il portavoce del Pentagono John Kirby rivela che Isis e Al Qaeda sono ancora presenti nella regione.

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La linea di difesa di Biden sembra ormai vacillare, tra le tragiche immagini dall’inferno di Kabul e le voci che rafforzano la tesi di un’amministrazione Usa consapevole di quanto stava accadendo, con l’avanzata rapida e inarrestabile dei talebani. Tesi che getta un’ombra sulla Casa Bianca, e alimenta più del sospetto che il presidente non abbia detto tutte le verità. La versione ufficiale della vicenda è che nessuno aveva previsto una fine così devastante, con la conquista di Kabul da parte dei talebani in appena undici giorni. Ma a confutare tale resoconto arriva uno scoop del Wall Street Journal, che ha pubblicato un drammatico cablogramma inviato al 13 luglio direttamente al segretario di stato Antoine Blink da venti diplomatici dell’ambasciata americana a Kabul. Una nota interna che già avvertiva di un probabile crollo della capitale in tempi brevi, a causa dell’avanzata rapidissima dei talebani e dell’altrettanto rapido crollo delle forze di sicurezza afghane. E Biden conferma: “Siamo stati avvertiti, la responsabilità finale è solo mia”.

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Il caos umanitario è aggravato dal caos politico e Biden in maniera inquietante e quasi a casaccio dichiara: gli americani sono stati i talebani, ndr), ma a questo punto non sappiamo quanti cittadini o funzionari statunitensi ci siano nel Paese. Non so quale sarà il risultato finale di questa evacuazione“.

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Biden ha sulle spalle però non solo il peso di uno in queste ore ritiro militare umiliante del più grande esercito del mondo ma il disastro di un esodo che, se non si concludesse rapidamente, potrebbe avere conseguenze sanguinose per il popolo afghano. L’aeroporto di Kabul potrebbe diventare una bomba a orologeria con una miccia sempre più corta. Biden, per questo, rimarrà nel suo Studio Ovale per tutto il weekend: vuole seguire direttamente le fasi dell’esodo circondato dai generali e dal Consiglio di Sicurezza Nazionale riuniti come un gabinetto di guerra.

Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin parlando con alcuni parlamentari durante un briefing online, ha detto che cittadini americani Li avevamo battuto Talebani a Kabul. Inoltre, alcune truppe americane hanno dovuto lasciare l’aeroporto di Kabul per recuperare almeno 169 persone bloccate e impossibilitate a evacuare.

Sebbene il presidente insista sul fatto che l’America non ha perso il suo prestigio nei confronti degli altri leader mondiali, la telefonata di Macron ieri – che lo invita a considerare “un dovere morale” salvare gli afgani in pericolo – è un chiaro segnale che il comportamento americano, in disaccordo con gli alleati, non piace all’Europa.

Ieri sera il presidente degli Stati Uniti ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro Mario draghi. La discussione si è incentrata sugli ultimi sviluppi e sulle implicazioni della crisi afgana, in particolare l’evacuazione dei connazionali e degli afgani vulnerabili, la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

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