Alessandro Benetton, il mea culpa: “La storia del ponte Morandi peserà sempre”

“Sono stati commessi errori,alcuni molto seri e non parlo del ponte Morandi. È una tragica conseguenza che peserà per sempre. Errori sono stati fatti prima, quando abbiamo scelto di dare troppe deleghe alle persone sbagliate”. È Alessandro Benetton a parlare in un video affidato ai social, ventiquattro ore dopo il suo appuntamento Presidente Edizione Spa. La guglia più alta della cattedrale che racchiude il patrimonio, la storia, l’intera costa della dinastia di Ponzano Veneto e in cui ora i quattro rami la discesa sembra più compatta che mai.


L’ora della discontinuità

Soggiorno di casa, ingresso fuori campo, jeans e camicia casual. Sguardo diretto alternato al profilo sinistro. Filmato modificato e classificato non perfettamente, forse abilmente, per allinearsi con youtuber semi-professionisti che puntano più alla sostanza che alla tecnica. È tempo di discontinuità. “Anche questo video, ragazzi (dice così, all’universo del mondo che lo ascolta, a quelli in abito grigio e a tutti quelli che si iscrivono ai suoi canali) è il segno di un primo cambiamento. Per molti in Italia è assurdo che sia presidente di un gruppo di questa portata fare un video per youtube o instagram, ed è ancora più raro utilizzarli per annunci istituzionali. Ma questo è sempre stato il mio modo di comunicare. Finora non ho voluto rilasciare interviste, perché volevo che tu fossi il primo a sentirmi parlare di questo, come sempre, diretto e semplice”.

“Dov’ero prima di oggi”

E diretti e semplici sono quelli che, riferendosi a personaggi del passato, oggi verrebbero chiamati picconi. “Dov’ero prima di oggi? Lo sai, il mio lavoro è un altro: faccio affari con 21 Invest da 30 anni. Chi di voi mi ha seguito più a lungo, tra l’altro, sa quanto fossi contrario a certe cose riguardanti gli affari di famiglia, entrambi… vuole ricordare – di dimettersi dalla presidenza della Benetton, dopo un breve mandato”. Tra i disaccordi con padre e zii, presumibilmente, c’era l’ordine di importanza delle cose. Descrivendo brevemente all’inizio cos’è Edition, infatti, l’elenco degli asset lascia già molto da filtrare. La holding, precisa, è attiva «nei settori dell’abbigliamento, delle infrastrutture digitali e dei trasporti, dell’immobiliare e dell’agricoltura e della ristorazione». moda, quindi, ma con reti immateriali prima di reti stradali, edifici e complessi abitativi, a Maccarese o in Patagonia. Regione del mondo che ricorda i conflitti con i Mapuche, uno dei motivi per cui «il patronimico Benetton a quel tempo non era apprezzato da molti. Ma oggi, nominato presidente, ho visto un’occasione di discontinuità per reinterpretare l’approccio industriale che ci ha caratterizzato come una famiglia nel tempo”.

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“Non voglio stare in panchina”

Non voglio stare in panchina, continua Alessandro, 57 anni, e “ovviamente non sarò solo. Lo farò con i miei cugini ​e con dirigenti qualificati, uniti scommetteremo sui giovani, su lavoro di squadra, innovazione e sostenibilità”. “Un primo passo per riscoprire e riscoprire questo personaggio innovativo e d’avanguardia che da sempre caratterizza Edition”. Sono gli originali Benetton, prima degli intarsi nei troppi affari, con mille iscritti in cento campi eterogenei. Il clima sembra essere di elegante provocazione, di buone maniere ma sulla soglia dell’irriverenza, con cui il padre, Luciano, nel 1993, fa fotografare Oliviero Toscani in abiti adamici. Il vento di Ponzano di fine secolo scorso, quello delle cose scomode da dire e da mostrare, il bacio tra prete e suora, i disabili ritratti senza veli, campagne pubblicitarie tra generi e razze.

Il ponte di Genova

La consapevolezza di saper rispondere, senza intermediari e con un linguaggio originale

, a domande difficili, come l’inevitabile, che arriva poco dopo su Instagram in cui il presidente dell’Edizione e quindi il primo azionista di Atlantia viene chiamato a scusarsi per il dramma di Genova. «È una tragedia che peserà per sempre sulla mia famiglia – è la risposta immediata – e le scuse che avremmo dovuto chiedere immediatamente, indipendentemente dall’edizione possedeva poco più del 30% di Atlantia, nel cui cda c’era una sola Benetton. Oggi io e i miei cugini vogliamo rappresentare questa discontinuità che permette al gruppo di tornare in sé e funzionare come prima, ma con una nuova stella polare: quella della sostenibilità, intesa nel senso ampio del termine, sociale e globale“. La conclusione, considerata “per settimane”, ammette Alessandro, è firmata Spider-man. Non un filosofo ma un comico. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Sorridi e vai.

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14 gennaio 2022 (modifica 14 gennaio 2022 | 21:04)

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