Una ricerca di venti anni ha svelato i segreti dell’accumulo di proteine nel cervello legato all’Alzheimer.
Uno studio condotto in Cina ha analizzato adulti di mezza età e anziani per due decenni, rivelando che i futuri pazienti di Alzheimer avevano livelli più elevati di beta amiloide nel liquido cerebrospinale fino a 18 anni prima della diagnosi. Il nuovo studio ha anche identificato livelli anomali di proteina tau fosfolilata 11 anni prima della diagnosi e danni neuronali 9 anni prima.
I biomarcatori nel liquido cerebrospinale si modificano diversi anni prima dei sintomi clinici, spiegando la limitata efficacia dei farmaci anti-Alzheimer. I biomarcatori plasmatici potrebbero essere utilizzati per individuare persone a rischio di demenza e selezionare candidati ai farmaci prima dei sintomi.
Con la giusta prevenzione, potrebbero essere prevenute 4 diagnosi su 10 di Alzheimer. I biomarcatori potrebbero aiutare ad individuare pazienti con pressione alta, diabete o resistenza all’insulina a maggior rischio di Alzheimer.
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