La fusione tra FCA e PSA si vede anche nei dettagli. La nascita di Stellantis, infatti, sarà suggellata con la nuova bandiera che sventolerà sulle roccaforti da cui è iniziata l’ascesa della Fiat: Mirafiori e Lingotto.
Ma la rivoluzione quotidiana è iniziata anche per i dipendenti con il cambio degli indirizzi di posta elettronica, la modifica degli avvisi con quelli recanti il nuovo simbolo e l’attesa di nuove divise in sostituzione di quelle che portano la sigla FCA. Dettagli che possono sembrare banali ma che devono andare tutti nella stessa direzione: comunicare il matrimonio avvenuto e annunciare la nuova era attraverso un’immagine comune, segno di concretizzazione.
La fusione tra FCA e PSA è stata perfezionata ed è efficace da ieri, da domani sarà quotata a Milano e Parigi e da martedì a New York. Per i sindacati una delle maggiori incertezze riguarda il futuro degli organi centrali e un impegno è quello di evitare le sovrapposizioni che porterebbero inevitabilmente a licenziamenti. “Pensiamo ai circa 7.000 dipendenti degli organi centrali che sono il cervello del gruppo e sono fondamentali per il rilancio dei nostri marchi. Devono essere difesi ”, precisa nello stesso ordine Fim e Fiom e anche Uilm, parlando di“ preoccupazione centrata sugli enti che rischiano di raddoppiare con la nuova società ”. Tematiche che circolano anche tra i dipendenti ma che sono mitigate dalla voglia di guardare positivamente al futuro.
“Con il nuovo piano industriale dovremo studiare come verranno sviluppate le attività di progettazione. Quando si tratta di sviluppare piattaforme comuni, il che è molto probabile, potrebbe essere necessario un ridimensionamento. Ma non è necessariamente così. Tutto dipende dalle scelte sui contenuti dei nuovi modelli dai temi dell’elettrificazione ma anche del veicolo connesso. Sull’elettrificazione – afferma Roberto Guerzoni, che da 34 anni lavora al Centro Ricerche FCA – i nostri colleghi d’oltralpe possono essere avanti, ma piuttosto pensiamo di essere più pronti su altre questioni ” .
Stellantis è il quarto più grande produttore al mondo da ieri e ha un capitale enorme. Le sinergie derivanti dalla fusione sono di circa 5 miliardi. “I numeri ci danno sicurezza – conclude Guerzoni – crediamo che con queste prospettive ci sarà la forza per fare più investimenti. Da soli, come FCA, avremmo avuto meno potere innovativo. Le competenze ci sono e devono essere rafforzate“.
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