Secondo il portavoce della compagnia anglo-svedese, contrariamente a quanto riportato da Bruxelles, i contatti con l’Unione Europea sono proseguiti in maniera “collaborativa” anche dopo l’invio dell’ultimatum dell’Ue.
Secondo il portavoce della Commissione europea, il termine fissato dall’ultimatum lanciato dalla Commissione il 19 marzo scorso alla società anglo-svedese con lettera di costituzione in mora sarebbe scaduto senza che si registrassero notizie significative.
La lettera della Commissione Europea ad AstraZeneca La lettera, partita da Bruxelles il 19 marzo, chiedeva all’azienda di rispettare i propri impegni contrattuali con l’Europa entro “20 giorni”, scaduti quindi l’8 aprile. Il testo della lettera enumera un lungo elenco di elementi che hanno portato l’esecutivo comunitario “alla conclusione che AstraZeneca non ha rispettato e continua a rispettare i suoi obblighi contrattuali di produzione e consegna” dei 300 milioni di dosi iniziali per l’UE. “Ti chiediamo formalmente e ti informiamo di porre rimedio a violazioni sostanziali del contratto entro venti giorni dalla presente lettera”, si legge nel testo.
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