Autostrade torna pubblica, Atlantia accetta offerta fondo CDP

La cartella Aspi taglia il traguardo e dopo 22 anni le autostrade lasciano la galassia Benetton per tornare nell’ala pubblica. Il cda di Atlantia ha dato oggi il via libera definitivo e ha accolto l’offerta ferma per l’acquisizione dell’88,06% di Autostrade per l’Italia, presentata dal consorzio guidato da Cassa depositi e prestiti con i fondi esteri Blackstone e Macquarie. Un nuovo step che arriva dopo quello del 31 maggio quando l’assemblea degli azionisti della holding delle infrastrutture ha dato il via libera alla proposta del consiglio di amministrazione di cedere al consorzio l’intera partecipazione detenuta in Autostrade per l’Italia. L’assemblea, infatti, a titolo consultivo aveva espresso parere favorevole con l’86,86% del capitale sociale presente.


E il consiglio di amministrazione di Atlantia, tenuto conto del voto degli azionisti, ha posto l’ultimo tassello dell’operazione approvando l’offerta e ha affidato al presidente Fabio Cerchiai e all’amministratore delegato Carlo Bertazzo la finalizzazione e la firma dell’accordo. domani 11 giugno

Il contratto è soggetto alle condizioni sospensive che devono entrare in vigore entro il 31 marzo 2022 (Long Stop Date) o altra data da concordare tra le parti, ma in ogni caso non oltre il 30 giugno 2022. contratto di cessione prevede che il closing non possa in alcun caso avvenire, anche ricorrendone i presupposti, prima del 30 novembre 2021.

A poco meno di tre anni dalla tragedia del Ponte Morandi ea quasi un anno dall’accordo di Palazzo Chigi, l’Aspi è pronta a tornare nella sfera pubblica. Erano anni in cui le Benetton Highways erano nell’occhio del ciclone con la spada di Damocle della revoca della concessione. In particolare, negli ultimi 11 mesi, l’operazione è stata una corsa sulle montagne russe tra fasi di stallo e spesso vicina al fallimento. Ci sono voluti mesi di intense trattative tra le parti per arrivare alla proposta definitiva che è giunta al cda di Atlantia, che valuta, dopo l’ultimo conguaglio di 200 milioni, il 100% di Aspi a 9,3 miliardi di euro.

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Ma che la strada fosse ormai in discesa, lo ha capito il 30 aprile il cda di Atlantia, che ha riconosciuto i miglioramenti apportati all’offerta dal consorzio Cdp-Fondo e ha sottolineato che allo stato attuale, l’unica concreta alternativa alla cessione del partecipazione in Aspi, è consistito nel proseguire e completare le azioni contenziose già avviate sia nelle sedi amministrative in Italia che in Europa. Ricordiamo che a fomentare il tumulto è stata la manifestazione di interesse presentata dal titolare dell’Acs Florentino Perez, che però non è sfociata in un’offerta.

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