Libero di Rienzo è morto. L’attore 44enne è stato trovato senza vita nella sua casa romana nel quartiere Madonna del Riposo, dopo la segnalazione di un amico preoccupato per la mancanza di risposte al telefono. L’assistenza medica non è stata necessaria, il corpo è stato sottoposto ad autopsia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Sarebbe stato un infarto schiacciarlo. Nonostante viva a Roma dall’età di due anni, Libero di Rienzo era legato alla città di Napoli. Sposato con la costumista Marcella Mosca, lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i funerali (la cui data non è stata ancora fissata) la salma sarà tumulata in Irpinia, accanto alla madre.
È morto Libero De Rienzo, l’attore napoletano vincitore del David di Donatello
Libero De Rienzo, che era
Nato a Napoli nel 1977, inizia la carriera nel mondo dello spettacolo seguendo le orme del padre, Fiore De Rienzo, assistente alla regia di Citto Maselli. Libero De Rienzo era noto al grande pubblico per aver partecipato al film nel 2014″mi fermo quando voglio“regia di Sydney Sibilia. Nel 2009 ha interpretato Giancarlo Siani nel film”Fortapàsc“ di Marco Risi. De Rienzo si è unito alla sua carriera di attore come sceneggiatore e regista. Nel 2002 ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista nel film “Santa Maradona”. Ha poi ricevuto altre due nomination, nel 2010 e 2014, proprio per le sue interpretazioni in “Fortapàsc” (categoria miglior attore) e “Smetto quando voglio” (categoria miglior attore non protagonista).
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Libero De Rienzo è nato a Napoli il 24 febbraio 1977 e, pur essendo cresciuto a Roma, mantiene un legame molto stretto con la sua terra per la quale ha combattuto, da cittadino e da intellettuale, a più riprese. Ma è anche, fin da bambino, cittadino del mondo e di Roma, eredita il gusto per la sfida, l’ironia malinconica, la passione per il cinema. Ha fatto le sue prime apparizioni su un set alla fine degli anni ’90, ma poco dopo, all’età di 24 anni, era già una figura emergente nella produzione indipendente. Lo si vede in “Fat Girl” di Catherine Breillat, “Game with Death” di Maurizio Longhi, ma soprattutto in “Santa Maradona” di Marco Ponti in cui risponde a Stefano Accorsi e vince un David di Donatello come miglior non protagonista .
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Qualcuno lo chiama “testa pazza”, i più lo vedono come una delle autentiche promesse di un nuovo cinema italiano destinato a uscire dal ghetto del localismo. Ribelle a ogni forma di convenzione, alla ricerca di film e autori che si adattassero alla sua incontenibile personalità, non beneficiò subito dell’improvvisa popolarità e tornò in auge nel 2005 con la sua prima e unica produzione, “Sangue”, situazioni di lirica è , quasi nello spirito di un resuscitato Boris Vian, in cui traduce con immagini forti e spesso visionarie una cultura enciclopedica, in parte autodidatta, senza schemi e totalmente originale.
Nel 2009 conosce Marco Risi e la storia del giornalista napoletano Giancarlo Siani, vittima della camorra: si lancia a capofitto nell’avventura di “Fortapasc”, scritta da Andrea Purgatori e ne dà la sua interpretazione più bella e più matura, rendendo il suo personaggio un autentico eroe quotidiano, identificandosi con misura e passione in una figura vera a cui omaggia come per ritrovare le sue radici napoletane. Da questo momento lo adottarono gli autori della nuova generazione: Ivan Cotroneo (“Kriptonite”), Valeria Golino (“Miele”), Giorgia Farina (“Ho ucciso Napoleone”).
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Ma è la partnership con Sidney Sibilia che lo rende uno degli improbabili eroi della trilogia “Smetto quando voglio” a dargli popolarità e conferma definitiva di un talento brillante. Frequenta anche la televisione, ma il mondo della serialità non è suo: figlio di un allievo di Francesco Maselli (Fiore Di Rienzo), sposato con Marcella Mosca, padre di due amati figli, è un intellettuale coerente e rigoroso, nonostante il suo aspetto spettinato e l’allegria contagiosa di un eterno studente. Il suo film più recente, ancora inedito, è “A Relationship”, esordio alla regia di Stefano Sardo. Di lui restano la passione, il talento, l’inesauribile sete di conoscenza e di lettura, il sorriso, sempre venato di segreta malinconia, di un uomo buono e giusto.
Condoglianze da De Magistris: “Amava profondamente il Napoli”
“Esprimo il mio profondo cordoglio per la prematura morte terrena di Libero De Rienzo, attore e artista napoletano di grande valore. Conoscevo bene Libero, di cui sono un grande estimatore non solo per le sue indiscusse qualità professionali e artistiche, ma anche per la sua umanità, la sua radicata cultura e il suo forte impegno sociale e civile. Libero viveva a Roma, ma amava profondamente Napoli”. E’ quanto ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla notizia della morte dell’attore a 44 anni colpito da un infarto.
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Franceschini: “Perdiamo un giovane talento”
“La notizia della morte improvvisa di Libero De Rienzo è terribile e lascia tutti senza parole. Stiamo perdendo un giovane talento, un protagonista del cinema italiano che aveva già visto premiare la sua arte con la doppia vittoria del David di Donatello nel 2002 e nel 2006. Il mondo della cultura italiana si stringe con affetto e condoglianze alla sua famiglia, ai suoi figli figli , sua moglie e tutte le persone che lo hanno amato, rispettato e apprezzato”. Lo dichiara il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Sindaco di Procida: “Siamo senza parole”
“È una di quelle storie che ti lasciano senza parole e con una tristezza profonda e cupa”. È con queste parole che il sindaco di Procida (Napoli), Dino Ambrosino, commenta la morte, all’età di 44 anni, dell’attore Libero De Rienzo, particolarmente legato all’isola. “Ho davanti a me – scrive Ambrosino – le mille scene in cui lo ricordo in giro per l’isola con la stessa noncuranza di tutti i suoi concittadini, con la grande fiducia e serenità di chi fa parte della comunità. Memorabili sono i momenti in cui ci ha aiutato a far rivivere il carcere, contribuendo a riempire nuovamente di umanità questo edificio”. Si tratta della rassegna cinematografica “Artetica”, ideata e diretta dallo stesso De Rienzo, che negli ultimi mesi ha sostenuto con forza la candidatura di Procida a Capitale della Cultura 2022.
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