Per Confcommercio un ristorante può pagare fino a 8.000 euro in più all’anno (Archivio fotografico)
Per Confcommercio un ristorante può pagare fino a 8.000 euro in più all’anno (Archivio fotografico)
Una puntura di decine di migliaia di euro. Fino a 20.000 per un hotel, oltre 8.000 per un ristorante, oltre 6.000 per un negozio. In questi primi giorni del 2022, anche espositori e commercianti devono fare i conti con l’impennata dei prezzi dell’energia. Calcolare quanto potrebbero spendere gli imprenditori nei prossimi mesi se la corsa all’elettricità e al gas non si fermasse, questo è Confcommercio, che non esita a definirlo”una vera emergenza“, Soprattutto in assenza di misure di contenimento. L’ufficio nazionale di ricerca, anche prima di Natale, stimava in 11 miliardi di dollari la spesa maggiore per le famiglie e un balzo di circa il 40 per cento dell’aumento della spesa per le imprese. In particolare, tra il 38 e il 42 per cento. se davvero un nucleo familiare – anche grazie all’inflazione – dovrà pagare bollette più care per quasi 500 euro in più rispetto al 2021 (si ipotizza una media di 1.959 euro per luce e gas), un trader rischia di veder diminuire sensibilmente i suoi guadagni a fronte di spese sempre più consistenti.
Ad esempio, secondo la nota di Confcommercio, per a negozio con una potenza impegnata di 35 kilowatt e un consumo annuo di 75 mila kilowattora, la spesa maggiore per il la bolletta elettrica ammonterebbe a più di 6mila euro all’anno, su un totale di 19mila euro. Tra i casi esaminati anche quello di a ristorante, con una potenza impegnata di 50 chilowattora e un consumo di 100.000 chilowattora: in un anno la spesa maggiore sarebbe di circa 8.500 mila euro su un totale di 28mila. Il prezzo di un hotel è ancora più altooppure, con una potenza impegnata di 90 chilowattora e un consumo di 260mila chilowattora: si arriverebbe a 20mila euro l’anno su un totale di 65mila. A questo si aggiunge l’aumento del gas per ulteriori 8.000 euro, per un albergo tipico su un totale annuo di 19.000 euro.
Poi c’è la situazione di aziende di trasporto su strada, i cui costi di esercizio sono rappresentati dal carburante per il 30 per cento. Ma con il costo del gas naturale liquefatto più che raddoppiato nell’ultimo anno, anche questa soluzione di trasporto sostenibile sta diventando “paradossalmente poco costosa”.
“Per un’impresa questi costi sono difficili da contenere senza compromettere l’operatività dell’impresa, mentre le famiglie rischiano di essere costrette a rinunciare ad altre spese cosiddette ‘non obbligatorie’, con le conseguenti ricadute negative sui consumi in generale” è l’avvertimento di direttore di Confcommercio Vicenza, Ernesto Boschiero. Tanto più che secondo i dati pubblicati dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, l’aumento dei prezzi potrebbe essere ancora più significativo, arrivando, nel primo trimestre del 2022, fino al 55% per l’energia elettrica e al 41%, 8% per il gas. “Confcommercio, oltre a invocare, l’adozione di misure normative per rendere il Paese meno vulnerabile e fatte salve le oscillazioni dei prezzi delle forniture energetiche, unendosi al coro di richieste di altre categorie, ha chiesto al Governo adottare nuove misure per ridurre i costi di energia e gas altrimenti – avverte Boschiero -. C’è il rischio sia di rimettere in discussione la ripresa generale quella, soprattutto, la resistenza di tante piccole imprese, che non potranno durare a lungo sotto i colpi di tali aumenti”.
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